Lo studio montevarchino lancia GefarApp, l’applicazione in grado di misurare il benessere dei lavoratori: un’idea già premiata nel contest “Professionista digitale”, e che ha ricevuto anche l’ok dei sindacati. Il lavoratore, in sostanza, può esprimere in forma rigorosamente anonima con un sistema a punteggi, il proprio livello di soddisfazione, su quattro argomenti scelti dall’azienda
È tutta valdarnese la prima App che è in grado di misurare il grado di soddisfazione e di benessere dei lavoratori di una azienda: si chiama GefarApp, sviluppata dallo studio Gefar di Montevarchi, che grazie a questa intuizione, trasformata in progetto, ha già vinto il Contest nazionale “professionista digitale 2016/2017” (ne avevamo parlato qui).
L'applicazione sviluppata per le aziende dalla Gefar, che si occupa di amministrazione del personale dipendente e consulenza del lavoro, consente di tenere sotto controllo busta paga, tfr, ferie e altre informazioni connesse proprio al rapporto fra azienda e dipendenti: ma la novità assoluta consiste nel misurare il benessere dei lavoratori, con l'obiettivo di aumentare la produttività dell'azienda dando il giusto peso alla componente umana
Il lavoratore può esprimere ogni mese, in forma rigorosamente anonima con un sistema a punteggi, il proprio livello di soddisfazione, su quattro argomenti scelti dall'azienda, a proposito del proprio grado di soddisfazione lavorativo e la propria predisposizione alla carriera. Il responsabile delle risorse umane potrà consultare i risultati sul grado di soddisfazione medio dei dipendenti, raggruppati per settore, qualifica, livello contrattuale, sesso, età, anzianità lavorativa e periodo.
Sviluppata a fine 2016 e implementata da poche settimane, la app è stata sottoposta anche al vaglio di avvocati giuslavoristi e alle rappresentanze sindacali, che hanno dato il nulla osta. Presentata alle aziende, soprattutto nel ramo alberghiero e ristorativo, ha già ottenuto le prime adesioni, a partire dal gruppo Eleva, che gestisce importanti hotel e centri termali.
