Presenti al tavolo forze dell’ordine e sindaci dei comuni coinvolti, compresi San Giovanni e Montevarchi, dove hanno sede gli istituti superiori in Valdarno aretino. Si studiano azioni per prevenire e contrastare la diffusione di stupefacenti nelle scuole
Prevenire e contrastare la diffusione di fenomeni di spaccio di stupefacenti nelle scuole superiori: è questo l'obiettivo per cui, in Prefettura ad Arezzo, si è riunito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Anna Palombi, per studiare misure concrete così come indicato dalla recente direttiva “Scuole sicure” diramata dal Ministro dell’Interno.
Un tavolo a cui anche il Valdarno ha fatto la sua parte: presenti infatti, oltre ai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, i Sindaci dei Comuni di Cortona, Montevarchi, Bibbiena, San Sepolcro, l’Assessore di Arezzo e quello di San Giovanni Valdarno, insieme alle Polizie Municipali. Montevarchi e San Giovanni sono infatti i due comuni in cui hanno sede gli istituti superiori del Valdarno aretino.
L'anno scolastico appena iniziato sarà insomma un importante banco di prova per una serie di misure che vengono definite in questi giorni: il Prefetto ha ricordato che il consumo di stupefacenti fra gli studenti "richiede la massima attenzione ed impegno di tutte le componenti della società civile" e ha chiesto "che sia assicurato un forte impulso alla realizzazione di più incisive misure di prevenzione e contrasto dei fenomeni".
Sul fronte del contrasto, una delle maggiori novità è rappresentata dal Daspo urbano, che permette di allontanare ad esempio dalle zone scolastiche, 'sensibili', chi viene sorpreso a spacciare: "C'è la possibilità di individuare nei regolamenti di polizia urbana le aree su cui insistono scuole e plessi scolastici tra quelle in cui poter applicare le disposizioni previste dal decreto sulla sicurezza del 2017, che disciplinano l’irrogazione di sanzioni amministrative e l’intimazione dell’ordine di allontanamento a carico di chi pone in essere condotte che impediscono l’accessibilità e la fruizione degli spazi pubblici. È presupposto per consentire al Questore di adottare il Daspo urbano, cioè il divieto di accesso a tali aree per un periodo di tempo determinato, quale efficace misura per elevare il grado di sicurezza nelle aree cittadine a maggiore criticità e, tra queste, anche quelle dove insistono plessi scolastici".
Non solo: il Prefetto ha chiesto ai comuni di aumentare il contrasto al degrado intorno alle scuole, intervenendo con riqualificazioni e lavori di messa in sicurezza, aumentando il senso di decoro nel contesto urbano. Infine, il lato della prevenzione, in cui il compito forse più importante, e non facile, è a carico degli insegnanti: "Un ruolo strategico, difatti, spetta all’azione di sensibilizzazione nei confronti degli studenti alla cultura della legalità che deve essere curata da tutto il corpo docente, a cui spetta il non facile compito di intercettare per tempo ogni forma in cui può manifestarsi il disagio giovanile, ovvero quei comportamenti devianti che sono sintomatici di situazioni di rischio sociale".
Una serie di misure che ovviamente saranno attuate in sinergia fra tutti gli operatori, e che si sommeranno ai consueti controlli delle forze dell'ordine che già vengono attuati nelle scuole. Per il momento, il tavolo si è aggiornato: tornerà a riunirsi nei prossimi giorni per esaminare le proposte di iniziative e di interventi che verranno avanzate dagli istituti scolastici e dalle amministrazioni municipali.