Rapito il 15 gennaio 2009 dai ribelli islamici di Abu Sayyaf fu liberato l’11 luglio. Vagni era nelle Filippine con la Croce Rossa Italiana come esperto di sistemi di rifornimento dell’acqua potabile. Adesso ha messo radici nella sua Montevarchi e sta per aprire un centro benessere
Dopo sei mesi di prigionia nelle Filippine Eugenio Vagni l'11 luglio 2009 riacquistò la libertà e tornò nella sua Montevarchi dove lo attendevano i familiari e gli amici. Dopo sei anni e dopo aver elaborato quei drammatici momenti adesso ha voltato pagina e guarda al futuro. Insieme alla moglie sta per aprire un centro benessere nel centro storico della città.
Era il 15 gennaio 2009 quando Eugenio Vagni, all'epoca 62 anni, fu rapito dai ribelli islamici di Abu Sayyaf. Si trovava nel villaggio Patikul sull'isola di Jolo con la Croce Rossa Italiana in qualità di esperto dei sistemi per il rifornimento dell'acqua potabile. Insieme a lui furono presi anche due colleghi poi liberati il 2 e il 18 aprile.
A Montevarchi, sua città natale, dove viveva la famiglia scattarono ore e giorni di angoscia. Le notizie si avvicendavano, i politici locali e nazionali intervenivano, giornalisti, fotografi e cameramen stazionavano in ogni parte della città, un'intera comunità era mobilitata per stringersi intorno alla famiglia. Seguirono momenti drammatici nei quali si temette il peggio. Fu organizzata anche una fiaccolata fino alla chiesa del Giglio per sensibilizzare e sollecitare le istituzioni a cominciare dal Ministro degli esteri Franco Frattini nel trovare la maniera per farlo tornare a casa.
Dopo 178 giorni di prigionia l'11 luglio 2009 arrivò la notizia della liberazione di Eugenio Vagni. Quel giorno a Montevarchi le campane suonarono a festa. Dopo quei tragici fatti Vagni è tornato anche in missione ma non ha mai ripercorso in pubblico i momenti di quella drammatica esperienza. A distanza di sei anni, adesso, ha messo radici a Montevarchi e pensa al futuro. Insieme alla moglie sta per aprire un centro benessere nel centro storico della città. Una maniera per archiviare il passato, senza pero' dimenticarlo, e voltare pagina per vivere una nuova fase della propria esistenza. Ma ogni volta che apprende di altre persone prese come ostaggio rivive i sei mesi trascorsi nelle Filippine nelle mani dei ribelli islamici.