La targa era stata apposta nel 2015 dall’allora amministrazione Grasso. Secondo quanto denunciano le associazioni Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno” e “Noi, naturalmente” Valdarno, sarebbe sparita almeno da inizio gennaio. “Abbiamo contattato l’amministrazione ma per ora nessuna risposta”
Sparita da alcune settimane la targa contro omofobia e transfobia che era stata installata nel 2015 in piazza Roanne a Montevarchi, vicino alla pianta al centro della piazza. La denuncia arriva dalle associazioni Arcigay Arezzo "Chimera Arcobaleno" e "Noi, naturalmente" Valdarno, che spiegano: "La targa è stata divelta ed è scomparsa in circostanze non note. Forse un atto vandalico? L'amministrazione comunale e le autorità, interpellate, non hanno dato risposte in merito".
Nei primi giorni di gennaio, riferiscono i membri delle associazioni, alcuni cittadini di Montevarchi hanno notato che la targa non si trovava più nel luogo dove fu apposta per volontà del precedente Consiglio comunale, in occasione della giornata contro l'omo-transfobia del 2015. Gli attivisti LGBT montevarchini hanno segnalato l'accaduto alla polizia municipale e ad altri uffici comunali, "senza ricevere notizie in merito, né sulla volontà di ripristinare la targa". Non solo: "Un mese fa abbiamo inviato una lettera alla Sindaca Silvia Chiassai, chiedendo se l’Amministrazione comunale fosse informata dei fatti e quali intenzioni avesse a riguardo".
"Ad oggi nessuna risposta è pervenuta – aggiunge la presidente di Arcigay Arezzo – pertanto ci vediamo costretti e costrette e rendere noto il fatto a mezzo stampa e a chiedere pubblicamente chiarimenti alla Sindaca di Montevarchi: si tratta di un atto vandalico? O la targa è stata tolta per deliberazione dell'amministrazione? Crediamo sia un atto doveroso dare informazioni in merito ai cittadini e alle cittadine e, qualora non ci fossero ragioni di manutenzione o di diverse scelte politiche, si chiede alle autorità competenti di accertare le circostanze in cui la targa è scomparsa".
Le associazioni Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno” e “Noi, naturalmente” del Valdarno chiedono quindi che l'amministrazione "ripristini questo piccolo ma importante simbolo di civiltà ed accoglienza, che rappresenta un significativo segno contro la discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere, e invii, in questo modo, un messaggio di rispetto per tutte e tutti e di denuncia contro tale atto. Un ulteriore silenzio da parte dell'amministrazione – concludono – non può che essere interpretato come complicità con l'accaduto o, come minimo, disinteresse verso i cittadini e le cittadine di Montevarchi e la loro convivenza e solidarietà. A prescindere dal colore politico, la condanna di qualsiasi discriminazione per genere o orientamento sessuale e l'attenzione alle vittime di tali discriminazioni sono atti di civiltà che ci si aspettano da chi dovrebbe tutelare e rappresentare l'intera popolazione".