20, Novembre, 2024

Diga di Levane, c’è il piano di Enel per il rialzo. Continua la progettazione per la messa in sicurezza della piana di Laterina

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Il 3 novembre di 49 anni fa iniziarono le esondazioni in Valdarno, il giorno successivo l’Arno straripò a Firenze. C’è voluto quasi mezzo secolo perché le opere di messa in sicurezza si sbloccassero. In questi giorni passi in avanti anche per l’innalzamento della Diga di Levane

Il progetto per l'innalzamento della Diga di Levane c'è: Enel, che ne aveva l'incarico, lo ha depositato il 20 ottobre scorso. Ora inizia l'iter per la Valutazione di impatto ambientale, che porterà alla sua definitiva approvazione. Una notizia anticipata qualche giorno fa dalla Commissione Firenze2016 durante la sua visita a Figline. 

Il rialzo della Diga costerà, secondo le stime, almeno 20 milioni di euro. Il suo finanziamento è stato annunciato per il 2016: l'opera non rientra infatti nel pacchetto dei 55 milioni di euro sbloccati nell'ambito di #italiasicura per la messa in sicurezza dell'Arno (gran parte dei quali vanno a finanziare le casse di espansione di Figline); ma è previsto in un secondo pacchetto di finanziamenti da mettere nel bilancio dello Stato il prossimo anno. Si pensa di ottenere 43 milioni nella legge di stabilità: fino a 25 di questi potrebbero essere destinati proprio ad innalzare la diga di Levane. 

L'obiettivo del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ribadito negli ultimi anni in occasione degli anniversari dell'alluvione del '66, era di terminare le casse di espansione di Figline nel 2016 e l'intervento su Levane entro il 2020: sulle casse di espansione i blocchi burocratici con successivo commissariamento hanno rallentato i tempi, e sarà possibile terminare solo quella di Pizziconi. Restano invece da iniziare i lavori a Restone, Leccio e Prulli. 

Dettagli sul progetto presentato da Enel per la Diga di Levane non sono ancora disponibili. Si sa, comunque, che si discosterà poco dagli studi effettuati dalla Provincia di Arezzo negli anni scorsi. L'obiettivo è di alzare il muro della diga: oggi la diga è alta 167,5 metri sul livello del mare, e contiene 4,9 milioni di metri cubi d'acqua. Con un rialzo di 4 metri e mezzo, si arriverebbe a 172 metri di altezza sul livello del mare, e si potrebbero così contenere (in caso di piena) 10 milioni di metri cubi di acqua in più: in tutto, circa 15 milioni.

Intanto, proprio la Provincia di Arezzo sta proseguendo con la campagna di indagini geognostiche, necessarie per la progettazione definitiva delle arginature a protezione delle aree urbanizzate presenti nella piana di Laterina: si tratta di un'opera indispensabile per poter procedere poi al rialzo della Diga. Senza la messa in sicurezza di Laterina, infatti, non si può realizzare l'innalzamento. A Laterina si procederà con la costruzione di apposite arginature che proteggano la piana in caso di eventi alluvionali, nei quali si dovesse sfruttare tutta la capacità dell'invaso. 

Il 3 novembre del 1966, esattamente 49 anni fa, cominciarono a cedere i primi argini in Valdarno. Era solo la vigilia di quello che sarebbe stato il giorno più drammatico dell'Arno: il 4 novembre del '66 il fiume straripò, portando con sé case, strade e vite umane. Le opere di messa in sicurezza dell'Arno, a distanza di quasi mezzo secolo, non sono ancora pronte: ma almeno le procedure si sono finalmente sbloccate. 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati