Contrariamente a quanto annunciato, nessun avvicendamento al timone della Sangiovannese, con Lorenzo Grazi che ha deciso di restare presidente e ha proclamato un silenzio stampa fino al mese di dicembre
Nessun avvicendamento, contrariamente a quanto annunciato, al timone della Sangiovannese, con Lorenzo Grazi che ha deciso di restare presidente e ha proclamato un silenzio stampa fino al mese di dicembre: questi i due dati salienti emersi dalla conferenza stampa di oggi pomeriggio allo stadio di San Giovanni.
La decisione di restare in sella presa da Lorenzo Grazi nasce dalla convinzione che non si lascia la barca in un momento in cui c'è un po' di difficoltà e dall'intenzione di portare a termine il suo progetto, che significa mantenere la categoria e continuare con una gestione sana e senza debiti, nonostante una mancanza di vicinanza da parte della città che si è manifestata in pochi abbonamenti e pochi cartelloni allo stadio. La decisione di chiudersi in silenzio stampa nasce invece dalla volontà di tenere la squadra serena e di fare quadrato attorno al gruppo.
“Nella prima partita dopo pochi minuti -ha detto Lorenzo Grazi- abbiamo perso due giocatori importanti e di esperienza come Romanelli e Invernizzi e ne abbiamo risentito dal punto di vista mentale. A Colle abbiamo pareggiato dimostrando carattere, con Montecatini abbiamo perso perché penalizzati dall'arbitro e anche circa quello che si è visto domenica scorsa a Gavorrano abbiamo delle recriminazioni. Due punti sono pochi e frutto di alcune situazioni, ma lo spogliatoio crede in se stesso, la società crede in questi giocatori e in questo allenatore. Non mi dimetto -ha concluso- resto presidente convinto che il gruppo ha grande qualità, anche se ci vuole tempo per assimilare certi meccanismi”. Quindi la stoccata finale: “La mia pazienza è esaurita, pretendo rispetto perché per me parlano i fatti, i due campionati vinti e i conti in ordine”.
Oltre a svolgere il ruolo di presidente Lorenzo Grazi si occuperà anche del marketing, mentre il fratello Gabriele, confermato vicepresidente, curerà i rapporti con le Lega e i due il 29 settembre si recheranno a Roma per fare sentire la loro voce, visti i torti subiti.