05, Luglio, 2024

Defibrillatori, Ciari lo suggerisce anche alla Coop: “Risposta piena di insensibilità”

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Ha scritto alla dirigenza del supermercato, il responsabile sanità di Lega Nord Toscana Costantino Ciari. “L’apparecchio non è obbligatorio, ma la sua utilità innegabile. Basterebbe un minimo di sensibilità”

Ha preso carta e penna e ha scritto alla dirigenza di Unicoop Firenze, per chiedere che installi un defibrillatore anche nel supermercato di Figline. Oggi, dopo aver ricevuto risposta, Costantino Ciari, ex candidato al consiglio regionale per la Lega Nord Toscana e attuale responsabile sanità dello stesso partito, commenta con amarezza la vicenda. 

"A ottobre, mentre mi trovavo alla Coop di Figline, si è sentito male un signore e sono stato chiamato a intervenire come medico da un dipendente che mi conosceva. Poi, parlando con i dipendenti, sono venuto a sapere che all’interno del supermercato non c’era un defibrillatore. Per questo ho scritto alla Direzione per sollecitare l’acquisto di un defibrillatore per il supermercato", racconta Ciari.

La risposta è arrivata sull'Informatore (mensile di Unicoop distribuito ai soci) di dicembre. "Sono nove i nostri supermercati e centri commerciali che hanno il defibrillatore: sono quelli più grandi e con un più alto afflusso di persone. Nei nostri punti vendita abbiamo personale addestrato per il primo soccorso a clienti e colleghi, addestramento che deve essere continuato nel tempo. Comunque, la prima cosa da fare è chiamare il 118, spiegare con precisione la situazione e sapere cosa fare in attesa dell’ambulanza"

Ciari commenta così: "La risposta è veramente sconcertante. Senza contare che nella mia lettera avevo segnalato che alcuni dipendenti sarebbero disposti a partecipare alla spesa dell’acquisto del defibrillatore, e che il costo dell'apparecchio è di circa mille euro. Appare evidente che per la Coop ci sono supermercati soci e clienti di serie A, quelli dei 9 supermercati in cui c’è il defibrillatore, e di serie B, quelli che frequentano i supermercati senza defibrillatore. E Figline è in serie B". 

"Ritengo vergognoso – conclude Ciari – che una Cooperativa sia talmente insensibile ad una problematica che è sotto gli occhi di tutti. Non sto qui a sottolineare i numerosi casi che si sono verificati in Valdarno e provincia di Arezzo e Firenze, in cui la presenza del defibrillatore ha salvato la vita. Sono sempre disposto ad imparare, e apprezzo moltissimo che nella risposta mi si suggerisca di chiamare il 118. Purtroppo però in caso di arresto cardiaco la possibilità di sopravvivenza si riduce di circa il 20% ogni minuto che passa. In Italia 164 persone al giorno vengono colpite da arresto cardiaco, e oggi solo il 5% viene salvato. La diffusione del defibrillatore innalzerebbe in maniera notevole questa percentuale. Certamente la legge non obbliga a tenere un defibrillatore all’interno dei supermercati, ma è fuori di dubbio l’utilità della sua presenza". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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