Tania Peri, è una valdarnese che ha fatto della sua passione per la scrittura una parte essenziale della sua vita. Dopo anni di diari, poesie e racconti conservati gelosamente nel cassetto, ha deciso di condividere con il pubblico il suo mondo interiore, trasformando i suoi pensieri in opere pubblicate. Con il recente esordio nel romanzo con Credo nelle finestre, Tania si dimostra una voce originale e sensibile, capace di intrecciare storie immaginate e realtà vissute, offrendo al lettore una finestra su un universo fatto di emozioni, riflessioni e ironia.
Sin da bambina, la scrittura era per lei una via di espressione intima, un bisogno che non aveva mai pensato di condividere con il mondo esterno. “Io scrivo da sempre, è una mia passione,” ci racconta. “Sapevo leggere e scrivere prima di andare a scuola, la curiosità mi aveva spinta a farmi insegnare da mio fratello – ma non era solo una questione di abilità. Scrivere mi è sempre venuto naturale, riempivo diari, scrivevo poesie, prosa, racconti… insomma qualsiasi cosa.”
Il momento in cui decide di condividere i suoi scritti con il pubblico avviene grazie a un piccolo incoraggiamento esterno.”In realtà fino a un certo punto ho tenuto tutto gelosamente per me,” ammette Tania. “Scrivere era una mia esigenza, un modo di sfogare emozioni e pensieri. Poi un giorno una mia amica ha letto alcune delle mie poesie e mi ha detto: ‘Ma perché non le pubblichi?’ All’inizio ero scettica e alla fine mi sono detta: ‘Perché no?’ Ho mandato alcune poesie a una piccola casa editrice, e da lì è iniziato un po’ il tutto”.
È così che comincia il percorso letterario di Tania, quasi per gioco. “Da lì mi è venuta voglia di mettermi in gioco, di comunicare non solo con me stessa ma anche con gli altri. Il mio primo libro di poesie si chiama IMPERFETTA.
L’esordio narrativo avviene con il racconto “Un giorno al mare” per un’ antologia di racconti editi dalla CTL di Livorno, curata da Alberto Marubbi, lo stesso che le ha poi curato l’editing del romanzo.
La genesi del romanzo Credo nelle finestre, edito per CTL Editore Livorno. Il passaggio alla narrativa lunga, tuttavia, è stato quasi naturale per Tania. “Durante il lockdown per il Covid, ho iniziato a scrivere questo romanzo. Era un periodo in cui stare alla finestra sembrava l’unica cosa che ci fosse permessa. Ho sempre avuto una passione per le finestre, mi piace immaginare quello che succede dietro i vetri, nelle vite delle persone che abitano lì.”
Nasce così l’idea del suo romanzo, che si snoda proprio attraverso il mondo osservato da una finestra. “Ho cominciato a scrivere di una scrittrice, Anita, che convive con la sua gatta Giuditta in un nuovo appartamento, dal quale ovviamente spia il palazzo di fronte. Anita, un po’ strampalata e solitaria, si perde nell’osservazione delle vite altrui, immaginandosi le storie degli inquilini dall’altra parte della strada.”
Dopo aver scritto l’incipit Tania però lascia il lavoro da una parte fino a che durante un programma radiofonico non ha l’occasione di inviarlo, quasi per gioco. Dall’altra parte del telefono c’è la giornalista Daria Bignardi che leggerà l’incipit di Tania alla radio complimentandosi con lei. Da qui Tania, incoraggiata dall’accaduto, riprende in mano l’inizio di quello che è poi diventato Credo nelle finestre.
La trama del romanzo si sviluppa intorno a quattro personaggi principali, che vivono nel palazzo di fronte ad Anita. “C’è un’ex modella settantenne con un passato turbolento, un ex professore di matematica segnato da eventi infelici, una nonna anziana e sola che vive con una pensione minima, e poi una giovane famiglia con un bambino con disturbi dello spettro autistico. Ogni personaggio porta con sé un bagaglio di emozioni, solitudine, ma anche speranza. Ho cercato di toccare diverse tematiche, dall’isolamento alla povertà, dalla malattia alla difficoltà di comunicazione.”
Il personaggio di Anita diventa quindi una sorta di ponte tra il lettore e le vite di questi individui. “Anita e Giuditta, la sua gatta, parlano e discutono tra loro, immaginando cosa accade dietro quelle finestre. È una storia che si alterna tra realtà e immaginazione, tra il passato e il presente, in cui ogni osservazione si trasforma in un racconto. Ma al centro di tutto c’è sempre Anita, che nel suo osservare scopre qualcosa anche di sé stessa.”
Il romanzo di Tania Peri è permeato da molti elementi autobiografici, anche se l’autrice lo definisce una fantasia. “Di me in questo libro c’è tanto,” ammette. “Anita, la scrittrice protagonista, è una parte di me. Non è una fotografia precisa della mia vita, ma molti elementi sono tratti da esperienze personali, ricordi che ho voluto intrecciare nelle vite dei personaggi. Ogni storia contiene qualcosa di me, qualcosa che mi ha toccato direttamente o indirettamente. È un romanzo molto intimo, ma spero che possa toccare anche le corde di chi lo legge.”
La sua narrazione è stata accolta con entusiasmo. “Un commento che mi ha colpito molto è stato: ‘Questo libro è un po’ come il Pulp Fiction dei sentimenti,’ perché in effetti alterna momenti malinconici a momenti di grande ironia. C’è tristezza, certo, ma c’è anche tanta leggerezza e speranza. Non è un romanzo pesante, nonostante le tematiche affrontate.”
Credo nello finestre arriva anche al Salone di Torino ma nonostante i primi successi, Tania Peri rimane una persona modesta, che fatica ancora a riconoscersi nel ruolo di “scrittrice”. “Io non mi definisco una scrittrice,” ci dice sorridendo. “Sono solo una persona che scrive. Però credo che ognuno, se ha qualcosa da dire, debba farlo, non importa se viene considerato un ‘professionista’ o meno. C’è sempre qualcuno là fuori che può apprezzare ciò che scrivi, ed è quello che conta.”
E riguardo ai progetti futuri? Tania ci sorprende rivelando che il suo romanzo è solo l’inizio. “Sto già lavorando a un seguito,” confida. “Il finale del libro lascia aperta la possibilità di un continuo, e ho già tante idee in testa. Ho così tanti progetti che il mio computer è come (e cito un amico) un cimitero di incipit!” scherza. Tania continua a scrivere con passione, senza pressioni, con il semplice desiderio di raccontare storie. “Non ho mai smesso di scrivere e non smetterò mai, è parte di me. Scrivere è la mia vita, e la porterò con me fino alla fine.”