I promotori di Fiab Valdarnoinbici scrivono ai primi cittadini chiedendo loro di aderire alla proposta di introduzione del “senso unico eccetto bici”, dando la possibilità alle due ruote di circolare in entrambe le direzioni anche nelle strade a senso unico. Una adesione c’è già: è quella del comune di Figline e Incisa
Il tema sta già facendo discutere, in Italia. Perché la proposta è quantomeno controversa: modificare il Codice della strada per consentire alle biciclette di circolare in entrambe le direzioni nelle strade a senso unico. La norma si chiama "senso unico eccetto bici", ma è nota anche come "controsenso ciclabile".
In altri paesi europei esiste già, ed è applicata soprattutto in alcune città. Per ora, nel dibattito nazionale, si sono già espressi favorevolmente, tra gli altri, gli assessori e i comuni di Milano, Torino e Bologna, oltre ad ANCI, FIAB (Federazione Italiana amici della Bicicletta), e dal movimento #salvaiciclisti (al quale aderiscono FIAB, UISP, Legambiente e WWF). Ma ha già incontrato la bocciatura in commissione Trasporti alla Camera, nonché il giudizio negativo del ministro Lupi.
In Valdarno, la Fiab Valdarnoinbici ha chiesto ai sindaci e ai comuni, con una lettera, di aderire alla richiesta di modifica del Codice della strada. "Ovviamente – si legge nel documento, qui scaricabile per intero – il 'controsenso ciclabile' sarebbe applicabile solo ad alcune strade, prevalentemente in centri urbani, dovrebbe accompagnarsi ad alcune condizioni e provvedimenti di moderazione e sicurezza del traffico, e la sua applicazione rimarrebbe comunque a discrezione dell’Amministratore locale".
"Le esperienze e le rilevazioni statistiche di grandi e piccole città europee, ma anche di molte città italiane come Reggio Emilia, Bologna, Torino che hanno realizzato il senso unico eccetto bici sulla base di un parere favorevole del Ministero dei Trasporti, attestano che la sua introduzione, praticata con la dovuta intelligenza tecnica, non comporta alcun aumento di incidentalità, spesso anzi si accompagna ad una sua riduzione, e favorisce l’incremento degli spostamenti in bicicletta".
Il Valdarno, secondo la Fiab, è particolarmente adatto all'introduzione del controsenso ciclabile. "La possibilità di poter utilizzare questo strumento sul nostro territorio, caratterizzato da centri storici con presenza di strade spesso a senso unico, dove le velocità sono già naturalmente moderate, semplificherebbe notevolmente anche in termini di spesa pubblica la realizzazione della rete ciclabile efficiente e lineare che ci auguriamo per il Valdarno".
"Gli oppositori a tale modifica – scrive ancora la Fiab ValdarnoInBici – in realtà non sono stati in grado di portare argomenti provanti della presunta pericolosità di tale pratica se non le generiche, pretestuose e umilianti argomentazioni, che vedono gli italiani sulle strade diversi dai tedeschi, francesi o svizzeri. In questo modo hanno palesato che le loro conclusioni in merito sono basate su meri pregiudizi".
Ed ecco dunque le due richieste ai sindaci valdarnesi: "Primo, sperimentare l’adozione di questa provvedimento in alcune strade del suo comune da individuare insieme, secondo le caratteristiche e le esigenze de traffico ciclabile e veicolare locale; secondo, unire la sua voce a quella degli amministratori di Milano, Torino, Reggio Emilia, Bologna, ecc. nel richiedere al governo di introdurre nel Codice della Strada norme utili a favorire la circolazione urbana e quotidiana delle biciclette, compreso il 'senso unico eccetto bici'".
Una adesione è già arrivata: è quella del comune di Figline e Incisa. L’assessore alla mobilità, Lorenzo Tilli, ha scritto al collega di Milano, Pierfrancesco Maran, dichiarandosi favorevole a sostenere questa battaglia. “La ritengo una battaglia culturale importante. Credo infatti sia arrivato il momento di avere il coraggio di aprirsi senza preconcetti alle buone pratiche che ci giungono da altri Paesi, evitando di trincerarsi dietro la solita (e comoda) scusa secondo cui in Italia non funzionerebbe".
"Ogni giorno ci accorgiamo quanto sia difficile promuovere la ciclabilità nei nostri territori – ha proseguito Tilli – ma, al tempo stesso, quanto sarebbe facile apportare piccoli accorgimenti per agevolare la viabilità e per migliorare la sicurezza di tutti. Questo nostro sostegno non significa che da domani a Figline e Incisa si potrà andare in bici controsenso. In tutto il Paese è in corso una discussione e, solo se il Governo accetterà l’introduzione di questa nuova norma, anche nella nostra città inizieremo un percorso serio per valutare se ci sono le condizioni per applicare il ‘senso unico eccetto bici’: servirà infatti uno studio molto dettagliato, un progetto che affronti tutta la questione partendo dall’individuazione delle aree idonee fino alla segnaletica da utilizzare".