Contro l’Alzheimer anche in Valdarno arriva una risposta di gruppo con la presa in carico da parte di geriatri, neurologi, psichiatri e assistenti sociali.
Curare il paziente, sostenere e facilitare la famiglia. “Questa è una regola da rispettare sempre – commenta Mario Felici, Direttore geriatria Asl Tse – ma vale in modo particolare per i malati di Alzheimer. La ‘porta’ di accesso ai servizi di cura non è una sola: può essere il medico di medicina generale oppure uno specialista come il geriatra, il neurologo o lo psichiatra. Una volta entrata, la famiglia ha spesso bisogno di rapportarsi con più specialisti e in luoghi diversi. Noi abbiamo fatto una scelta: una risposta integrata con ambulatori diffusi sul territorio. In questo modo, da qualunque porta entrino il paziente e la sua famiglia, saranno presi in carico da un sistema integrato e coordinato che li aiuterà ad orientarsi e ad avere le risposte necessarie. Un sistema fatto di medici ma anche di servizi sociali a disposizione dei familiari”.
Questo sistema è stato giudicato tra i migliori in Italia applicati nelle aziende sanitarie territoriali da uno studio dell’Università Bocconi di Milano. “Geriatria, neurologia e psichiatra lavorano in rete – sottolinea Felici. Ogni famiglia ha un primo “contatto” medico a seconda della sua storia sanitaria. Senza questa rete sarebbe però costretto a passare da un medico all’altro in base all’evoluzione dell’Alzheimer senza avere un’unica struttura di riferimento. Fondamentale è poi la rete territoriale degli ambulatori che consente al paziente e alla famiglia di rimanere nel loro contesto. Infine i servizi sociali che aiutano la famiglia per i molti bisogni che un malato di Alzheimer determina”.
Nella provincia di Arezzo ci sono 4 ambulatori: nell’ospedale di Arezzo e nelle Case della Salute di Valtiberina, Valdarno e Valdichiana aretina dove operano 6 geriatri, 3 neurologi, 2 psichiatri. In ogni provincia, al personale medico si aggiungono 1 responsabile gestionale e un responsabile tecnico scientifico. Complessivamente 32 operatori sostengono la rete Alzheimer della Asl Tse.
“Lavoriamo insieme per dare una risposta di alto livello ovunque nella nostra Asl – conclude Felici – Tutti i professionisti sono protagonisti di un unico progetto che, come ha evidenziato la Bocconi, trova la sua qualità nel lavoro integrato”. Un valore aggiunto alla rete Alzheimer sarà l’infermiere di famiglia. “Questa nuova figura professionale territoriale rappresenterà una grande risorsa per il paziente con demenza a domicilio e un grande supporto relazionale e motivazionale per i familiari. Le competenze infermieristiche professionali a domicilio potranno infatti ridurre gli accessi al pronto soccorso per questi pazienti così fragili sia sul piano cognitivo che comportamentale”.