19, Novembre, 2024

Contro l’abbandono dei rifiuti ingombranti, la proposta Cna: “Aprire le isole ecologiche alle aziende”

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Oggi sono soprattutto i vincoli burocratici a impedire, di fatto, alle aziende di portare rifiuti ingombranti ai centri di raccolta presenti nei comuni. Per l’associazione di categoria, però, aprendo anche alle imprese si potrebbero evitare molti degli abbandoni in strada

Porre un freno all'abbandono di rifiuti ingombranti aprendo anche alle aziende la possibilità di utilizzare i centri di raccolta: è la proposta che arriva da Cna Arezzo, come possibile soluzione ad alcuni dei casi che si verificano, anche in Valdarno, e che contribuiscono purtroppo al degrado di paesi e strade. 

“Siamo concreti – è l’invito di Franca Binazzi, presidente di Cna – apriamo un tavolo di confronto per porre rimedio alla prassi delle discariche abusive che degradano centri e periferie. Noi proponiamo l’apertura alle aziende delle isole ecologiche, oggi accessibili ai cittadini ma onerose e complicate se a conferire rifiuti assimilati a quelli urbani sono le imprese. Perché allora non riconoscere alle aziende le possibilità che ha  il privato di portare gratuitamente il rifiuto all'isola ecologica?”.

Oggi per una azienda c'è invece un iter burocratico complicatissimo. Per accedere ai Centri di Raccolta occorre l'iscrizione all'Albo nazionale dei gestori ambientali (costo 260 euro), una pratica da presentare per via telematica, la stipula di una sorta di "convenzione" con Sei Toscana utilizzando l'apposita modulistica, il rispetto della normativa D.P.R. 158/99 che definisce le tariffe comunali dei rifiuti urbani, e a questo si aggiungono regolamenti che variano da Comune a Comune e che determinano la quantità e la qualità di rifiuti assimilati che possono essere conferiti. Se poi si tratta di sfalci, occorre dimostrare la provenienza del rifiuto (verde pubblico o privato?) e in quale Comune è stata fatta la manutenzione, con moduli appositi. 

“Si tratta di un sistema di regole – commenta Binazzi – che penalizza le aziende nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti assimilati a quelli urbani. È mai possibile che, di fronte alla stessa Tv o allo stesso computer da rottamare, un cittadino possa disfarsene gratuitamente e senza oneri, anzi beneficiando di sconti sulla bolletta, mentre un artigiano sia costretto a passaggi burocratici che fanno perdere tempo e soldi?”.

Le casistiche di Cna registrano disagi in particolare tra mobilifici e serramentisti, ai quali i clienti spesso chiedono di occuparsi dello smaltimento dell’oggetto che viene sostituito: mobili e infissi, quindi, che però per l'azienda diventano un problema. “Allentando i vincoli burocratici e senza incidere sui costi aziendali – conclude Franca Binazzi – sarebbe comunque salvaguardata la tracciabilità dei rifiuti, come già accade oggi per i cittadini. A tutto vantaggio della raccolta differenziata e del miglioramento dell’impatto ambientale”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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