Non si placa la polemica per la convocazione in via urgente della seduta consiliare. Bertini, assente in aula, ha scritto al presidente Claudio Rossi
Una lettera della capogruppo del Partito Democratico, Elisa Bertini, al presidente del Consiglio comunale di Montevarchi, Claudio Rossi, per ribadire la protesta contro la convocazione urgente della seduta consiliare di oggi, 14 novembre, a cui la stessa Bertini non ha partecipato. "Mi vedo costretta a scrivere questa lettera poiché non mi è possibile partecipare al Consiglio Comunale straordinario; purtroppo la estrema ristrettezza dei tempi di convocazione della seduta e la non condivisione nella scelta della data e dell’orario non mi hanno consentito di organizzare l’attività lavorativa, in maniera tale da potere usufruire del permesso lavorativo previsto dalla normativa".
"Non sono un politico di professione e vivo la politica come un impegno civico e come un contributo fattivo che posso dare alla comunità in cui sono nata, cresciuta e in cui ho deciso di far crescere anche la mia famiglia; sono un consigliere comunale che vive del proprio lavoro e per questo devo conciliare l’impegno lavorativo con gli impegni istituzionali: pertanto per me è determinante che ci sia una programmazione. Quando questa viene meno, quando anche la disponibilità alla condivisione ed alla partecipazione lasciano il campo alla sola politica del “Divide et impera”, si creano condizioni difficili da accettare, come è accaduto in questa occasione".
"Avrei voluto partecipare perché questioni come la scuola di Levane o l’illuminazione pubblica non sono argomenti di poco interesse per una città come Montevarchi. Fra l’altro su temi di tale importanza, non si possono prendere decisioni in 3 giorni senza aver avuto la possibilità di avanzare proposte e suggerimenti. Sono un consigliere comunale di minoranza, ma quando mi è stato consentito, ho sempre fatto proposte concrete e fattive nell’interesse della nostra Montevarchi che merita rispetto e buona amministrazione".
Bertini entra poi nel merito delle decisioni del Consiglio comunale.
"Sulla scuola primaria di Levane: nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2019/2021 così come adottato è previsto un intervento per un importo di 546mila euro, di cui 216mila finanziati con contributo della Regione Toscana e la rimanente parte, pari a 329mila euro, finanziati con fondi propri dell’Ente. La quota spettante al Comune, verrà finanziata con l’accensione di un mutuo presso Cassa Depositi e Prestiti, un mutuo dalla durata di 29 anni! Ecco come il Comune decide di indebitarsi per 29 anni, invece di ponderare e valutare tutte le soluzioni: decide di operare una scelta in urgenza.
Con il mutuo di oggi, facciamo lo stretto indispensabile, perché rischiamo di perdere un finanziamento regionale, visto che siamo agli sgoccioli con i tempi di appalto, altre cosa che stride con un buon amministrare! A riguardo, mi chiedo, visto che lo suggerite in delibera, perché ancora non si sono fatte le rendicontazioni sui progetti finanziati da mutui del medesimo istituto, per poter devolvere i residui e le economie di spesa, senza ulteriormente indebitarsi?
Accendere un nuovo mutuo in una fase di così grande ristrettezza economica per la finanza pubblica locale, dovrebbe essere uno strumento “coraggioso”: sarebbe stato utile fare una ricognizione sullo stato degli edifici scolastici del territorio, e magari facendo le dovute valutazioni, ricorrere ad un indebitamento complessivo che consentisse manutenzioni ed interventi in più scuole. Decidere in pochi giorni di indebitarsi per 29 anni rispondendo alle esigenze di un singolo plesso scolastico…mi sembra una risposta facile ed immediata che non tiene conto delle esigenze generali della nostra città, senza dimenticarsi che questa scelta ricadrà sulle tasche dei Montevarchini, in particolare ciò che non è chiaro è: se aumenta la spesa pubblica locale, si opereranno tagli nel bilancio comunale? Si aumenteranno le tasse?
E poi la questione del partenariato pubblico privato per la pubblica illuminazione.
"Anche in questo caso, quando abbiamo approfondito uno strumento così stringente per la nostra programmazione economica che obbligherà il Comune per 15 anni nei confronti del partner di project? Siamo sicuri che è corretto utilizzare un finanziamento pubblico, quale il contributo della Regione sul Palazzetto, come “premio”? In una sola seduta d’urgenza ci indebitiamo per 29 anni e ci obblighiamo con una società per altri 15 anni, senza avere dato in mano ai consiglieri comunali alcuna ipotesi delle ricadute economiche che tali scelte comportano sulle casse e sui servizi comunali, a breve e a lungo termine".
"Ebbene Presidente, mi sarebbe piaciuto poter condividere queste osservazioni: avere la possibilità di programmare gli indebitamenti e gli interventi su tutto il patrimonio scolastico del Comune, nonché valutare bene le ricadute economiche dell’esternalizzazione di un settore importante come l’illuminazione pubblica. Così non è stato. Mi Auguro che la miopia che ha guidato questa fase amministrativa, non si ripresenti in futuro".