Questa sera la seduta in cui sarà discussa la mozione di sfiducia del Pd a Cristina Simoni. E il capogruppo pentastellato commenta: “Il Consiglio comunale è diventato il teatrino del PD, fino alla pronuncia della Prefettura non parteciperemo alle sedute”
Non ci sarà il consigliere M5S Lorenzo Naimi, stasera, in Consiglio comunale: ha annunciato che non parteciperà alle sedute finché la Prefettura non si sarà pronunciata su quello che ormai è un caso politico e non solo. "Da mesi ormai, il PD utilizza il Consiglio come sede per regolare i conti interni al partito invece che preoccuparsi dei cittadini! Anche nell’ultimo Consiglio non è stato possibile affrontare nessun tema che interessi davvero i cittadini. Il consiglieri PD hanno dimostrato ancora una volta che il loro interesse è solo quello di conservare le poltrone ed eliminare le voci fuori dal coro".
"Abbiamo assistito anche troppo – continua Naimi – a questo svilente spettacolo! Avevamo ancora la speranza che il senso di responsabilità prima o poi prevalesse sull’arroganza, purtroppo non è così. La difesa a spada tratta da parte del partito democratico del Vice Presidente Sarri, oggetto di una mozione di sfiducia, conferma che nemmeno davanti ad un’ordinanza del Tar i consiglieri di maggioranza provano un po’ di vergogna. Il Tribunale Amministrativo della Toscana, reintegrando di fatto la Presidente Simoni nel suo ruolo, evidenziava una grave irregolarità da parte di Sarri che ha procurato notevoli disagi ai lavori del Consiglio e, soprattutto, è costato soldi pubblici utilizzati per i legali impegnati a difesa del suo operato".
"In un Consiglio Comunale “normale” – sottolinea Naimi – non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di una mozione di sfiducia poiché un partito che governa responsabilmente avrebbe messo da parte gli interessi di bandiera e provveduto immediatamente alla sostituzione del vice presidente. Tuttavia da questa maggioranza non potevamo aspettarci altro. Già il 24 luglio abbiamo informato la Prefettura dei comportamenti arbitrari assunti da Sarri il quale, contro il regolamento e il buon senso, convocò solo poche ore prima la seduta, come se si trattasse di una pizza con gli amici. Questi comportamenti e quelli che potrebbero esserci da qui a fine mandato impediscono ai consiglieri di svolgere liberamente e democraticamente l’attività ispettiva di cui questo comune ha bisogno probabilmente più di altri".
"Al fine di mettere un argine a questa escalation di violazioni – chiude il capogruppo M5S – abbiamo proposto l’istituzione di una commissione di controllo e garanzia che potesse vigilare sull’operato dell’Amministrazione e favorire i lavori del Consiglio ma la risposta a questa proposta da parte del PD è stata quella di abbandonare l’aula facendo mancare il numero legale come spesso è successo. Alla luce di questa incresciosa situazione non intendiamo sedere in aula fino a quando la Prefettura non avrà fatto chiarezza su quanto segnalato ed all’interno del Consiglio Comunale non siano ripristinate le basilari regole di democrazia".