Anche dopo l’ultima seduta consiliare, i consiglieri Naimi, Trambusti, Lombardi e Simoni ricordano che si attendono, ancora, risposte dell’esposto in Prefettura in merito a quanto accaduto nelle sedute di fine 2018. “Non possiamo legittimare nessuna deliberazione del Consiglio Comunale fino a quando non sarà fatta chiarezza”
Ancora polemiche politiche a Figline e Incisa in merito al funzionamento del Consiglio comunale: nella seduta del 5 gennaio scorso, infatti, si è votata la mozione di sfiducia alla sindaca Mugnai, ma i consiglieri di opposizione Naimi (M5S), Trambusti (Salvare il Serristori), Lombardi (IdeaComune) e Simoni (gruppo misto) hanno deciso di non partecipare al voto (e nemmeno a quelli successivi), ribadendo come si attendano ancora risposte dalla Prefettura sulla seduta di dicembre: "Impossibile ritenere legittima ogni azione del Consiglio, finché non ci sarà chiarezza", ha detto anche a nome dei colleghi Lorenzo Naimi.
"In questo momento – hanno spiegato in una nota – ogni decisione del Consiglio comunale è viziata da quanto successo il 14 dicembre scorso, dove le regole applicate fino ad ora sono state palesemente ignorate per permettere al Partito Democratico di sopravvivere qualche altro mese. Abbiamo condannato tali comportamenti e ci siamo rivolti alle autorità compenti, quindi non possiamo legittimare nessuna deliberazione del Consiglio fino a quando non sarà fatta chiarezza sull’accaduto. Ci auguriamo di avere in tempi brevi una risposta dalla Prefettura in modo da poter ristabilire le regole democratiche all’interno del Consiglio, organo rappresentativo di tutti i cittadini, che purtroppo in questi quattro anni e mezzo è stato più volte ignorato dal Sindaco Mugnai e mortificato dalla maggioranza PD".
"Tutte le deliberazioni del Consiglio Comunale – hanno aggiunto i consiglieri d’opposizione – tra cui anche la mozione di sfiducia al Sindaco presentata un mese fa, potrebbero essere invalidate o oggetto di ricorso. Questo potenzialmente potrebbe comportare uno spreco di soldi pubblici a causa dell’incapacità amministrativa e dell’arroganza del Partito Democratico di cui certo non vogliamo renderci complici. Probabilmente il Sindaco e la sua maggioranza non si preoccupano delle conseguenze dei loro comportamenti e di quanto questi potrebbero essere dannosi per tutti i cittadini. Probabilmente i consiglieri PD non si rendono conto di quanti soldi pubblici potrebbero essere spesi a causa della loro superficialità. Sicuramente non se ne sono resi conto quando l’attuale presidente del Consiglio Comunale Sarri fu dichiarato in condizione d’incompatibilità dalla Prefettura o quando a seguito della recente ordinanza del Tar il comune ha dovuto sborsare circa 7mila euro".
"Considerata la mancanza di regole chiare – hanno concluso Naimi, Trambusti, Simoni e Lombardi – la mozione di sfiducia al Sindaco in discussione nella seduta del 5 gennaio non poteva essere oggetto discussione. Troviamo gravissime le dichiarazione del Sindaco, che ha paragonato la nostra azione politica a comportamenti propri del regime fascista, e della Capogruppo PD Farini che parla di interessi personali non meglio specificati. Evidentemente gli argomenti concreti a disposizione del Partito Democratico sono da tempo finiti. Per il bene della nostra comunità speriamo si risolva il prima possibile quest’incresciosa situazione, e per tale motivo abbiamo contattato il deputato M5S Francesco Berti ed i consiglieri regionali M5S Gabriele Bianchi e Andrea Quartini al fine di porre in essere tutte le azioni necessarie per ristabilire il regolare svolgimento dei lavori all’interno del Consiglio ed evitare qualsiasi ulteriore spreco di denaro pubblico".