Un Consiglio comunale aperto alla partecipazione dei cittadini per chiarire come intende muoversi l’Amministrazione dopo i rilievi della Corte dei Conti sulla società consortile creata per la Comunità Energetica Rinnovabili di Montevarchi: a chiederlo per voce di tutti i consiglieri comunali di opposizione è la consigliera Cristina Rossi, che ripercorre la vicenda e invita la giunta Chiassai a fare chiarezza.
“La Corte dei Conti ha evidenziato diverse criticità di natura formale e, soprattutto sostanziale, riguardo il progetto di Comunità Energetica che l’Amministrazione comunale sta promuovendo ormai da tempo. In particolare la Corte dei Conti ha puntato l’indice su alcuni passaggi dell’Atto Costitutivo della società ‘Comunità Energetica Montevarchi Valdarno Scarl’, che vede come soci fondatori l’Amministrazione comunale di Montevarchi e la società Energy Montevarchi Srl, che ha come soci le società Green Wolf srl e la Gruppo Sim Tel Srl, ovvero proprio le due società che nell’aprile 2022 erano venute a presentare lo studio di fattibilità per la realizzazione di una Comunità Energetica di fonti rinnovabili e che sono risultati anche gli unici partecipanti alla gara promossa dal nostro comune”.
“In altri termini – spiegano i gruppi di minoranza – coloro che hanno condotto lo studio di fattibilità si ritrovano, tramite un’ulteriore società, a investire nello stesso progetto che sono state chiamate a valutare come consulenti esterni. Una dinamica quantomeno curiosa che per certi versi si commenta da sola. Ciò che ci preme davvero però è prendere in considerazione gli aspetti evidenziati dalla Corte dei Conti, in particolar modo quelli sostanziali relativi alla costituzione stessa della società Comunità Energetica Montevarchi Valdarno Scarl, ovvero:
• La mancata ed adeguata “avvenuta sottoposizione dello schema di atto deliberativo a forme di consultazione pubblica”. La Corte dei conti infatti dice che i chiarimenti forniti dal comune, il quale ha affermato di aver dato amplia risonanza su giornali, non sono assolutamente a norma di legge. Legge che invece prevede chiaramente la pubblicazione sull’albo pretorio.
• La Corte dei conti poi “ritiene che l’atto deliberativo all’esame risulti privo anche dei minimi elementi motivazionali in punto di sostenibilità finanziari dell’operazione di costituzione della comunità energetica in quanto […] non suffragata dallo sviluppo di un seppur sintetico business plan”: da notare che la gara per l’appalto prevedeva la concessione per 20 anni di tutti i tetti di proprietà comunale paria circa 13.467 mq, in cambio di un affitto annuo di € 12.059 e uno sconto sulla componente energia del 20% agli aderenti alla comunità energetica che per il comune corrispondono a circa € 3.408,00 annui.
• La corte dei conti infine “sottolinea che in una prospettiva più ampia possono esserci effetti finanziari indiretti per l’Ente nel caso per esempio di perdite di esercizio che superino il capitale sociale”.
Alla luce di tutto questo, le opposizioni concludono: “Siamo certi che sia opportuno e lungimirante investire su forme di energie rinnovabili che possano portare vantaggi ai cittadini e all’ambiente ma, a fronte dei fondi della Comunità Europea, occorre porre la massima attenzione alle modalità con le quali tali progetti vengono messi in atto. Alla luce di tali considerazioni e soprattutto a fronte delle valutazioni da parte della Corte dei Conti, riteniamo che il presidente del Consiglio comunale e la Sindaca debbano rapidamente organizzare un consiglio comunale aperto per informare i cittadini su tale vicenda e soprattutto se l’amministrazione intenda proseguire sulla strada intrapresa o stia valutando altre opzioni per far sì che non vengano perse le opportunità messe a disposizione proprio dalla Comunità Europea”.