Prima la costituzione di parte civile del comune di Figline e Incisa, poi la lettera di una parte di ‘dissidenti’ Pd e la replica di Giulia Mugnai. Ora su quel caso che sta scuotendo la politica intervengono due gruppi di opposizione, rappresentanti in consiglio da Lorenzo Naimi e Valentina Trambusti
Continua a far discutere, a Figline e Incisa, il caso nato dopo la costituzione di parte civile del comune nel processo nei confronti dell'ex sindaco Nocentini, relativo all'alluvione del 2013. Un caso scoppiato dopo una lettera di alcuni 'dissidenti', membri del Pd, che non hanno apprezzato l'iniziativa: lettera a cui il sindaco Giulia Mugnai ha replicato parlando di 'atto dovuto'. Le opposizioni, oggi, prendono posizione in merito.
Da una parte c'è il Movimento 5 Stelle, rappresentato dal capogruppo Lorenzo Naimi, che tira in ballo anche la posizione del vicesindaco Cardi. "Se l’intento di Giulia Mugnai era di tutelare i cittadini, allora la costituzione di parte civile doveva essere preceduta dalla revoca dell’Assessore Cardi che nelle precedenti Amministrazioni ha sempre avuto un ruolo rilevante. Siamo sconcertati dell’incongruità di comportamento mostrata: se un’Amministrazione decide di costituirsi parte civile nei confronti di un suo ex amministratore disconoscendone di fatto l’operato, quantomeno ci saremmo aspettati la rimozione dal suo incarico del Vicesindaco Cardi, che è l'unico assessore presente anche nelle precedenti Amministrazioni".
"Probabilmente – prosegue la nota M5S – Mugnai non sa, o fa finta di non sapere, che nel 2009 la Giunta Nocentini, di cui Cardi faceva parte, ha approvato una delibera con cui definiva gli “interventi di messa in sicurezza delle aree soggette ad esondazione del torrente Ponterosso“. In quel progetto era previsto anche il rifacimento del “ponte Righi” e la Provincia aveva dato parere favorevole, tuttavia i lavori di messa in sicurezza non sono mai cominciati. L’alluvione del 2013 a nostro giudizio è stato un evento eccezionale e se Mugnai pensa che qualcuno o qualcosa ne sia la causa allora dovrebbe considerare le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Noi pensiamo che invece si tratti solo di un modo per distogliere l’attenzione sulla carenza di prevenzione dal rischio idrogeologico. Per questo troviamo incoerente la costituzione di parte civile e, alla luce delle lotte intestine nel Pd locale e nazionale, non possiamo che connotarla come una ritorsione politica. Mugnai intervenga prontamente o, con un gesto per una volta responsabile, si dimetta".
Parla di una evidente spaccatura nel Pd, e chiede le dimissioni del sindaco, anche la Lista Serristori, con la capogruppo Valentina Trambusti. "Questa vicenda evidenzia in modo eclatante la spaccatura in atto nel Partito di maggioranza locale ed è la conseguenza della caotica situazione politica che sta vivendo il Partito democratico a livello nazionale, che purtroppo si riflette nell’ingovernabilità del nostro comune. A questo punto sarebbe opportuno che la Sindaca Mugnai, visto che non ha più il sostegno di gran parte del suo Partito, traesse le naturali conseguenze rassegnando le dimissioni, mettendo così fine a questa disgregata amministrazione, che, a nostro giudizio, è stata la più “inutile” degli ultimi decenni".
"Inutile perché – continua la Lista Serristori – in questi due anni e mezzo questa Giunta ha dimostrato una totale incapacità di risolvere i maggiori problemi che affliggono il nostro paese, come ad esempio – far rispettare alla ASL i Patti Territoriali per la salvaguardia del Serristori sottoscritti ormai più di tre anni fa; far riprendere i lavori delle “Lambruschini” dopo il dissequestro del cantiere più di un anno fa; completare il terzo lotto della variantina, dopo che la competenza dei lavori è passata, quasi due anni fa, al Comune. Questa Amministrazione è stata solo capace di realizzare inorganiche piste ciclabili e “rotondicchie” che non hanno portato alcun vantaggio al miglioramento della critica viabilità nel nostro Comune, o di proporre assurdi progetti di ristrutturazione della piazza Marsilio Ficino. I cittadini di Figline e Incisa sono stufi di farsi governare da questi improvvisati e litigiosi politici e si augurano che quanto prima si ritorni a votare".