27, Novembre, 2024

Comparto moda, in Valdarno ancora criticità. Confartigianato: “Lavorare in Distretto per rilanciare il settore”

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Il momento più difficile per le aziende della moda in Valdarno aretino è stato il biennio 2013-2014: la contrazione è stata del 23%. Ora per rilanciare il comparto la Confartigianato di Arezzo propone di lavorare su un Distretto unito, in grado di lavorare in rete e diventare decisivo per uscire rapidamente dalla attuale crisi di tessile e abbigliamento

Restano forti, ancora oggi, le difficoltà del comparto moda in Valdarno aretino, che ha retto alla crisi ma ha subìto perdite importanti. Fra alti e bassi, negli ultimi anni, quello che è un settore trainante dell'economia locale ha registrato contrazioni e flessioni. Lo dicono i numeri forniti da Confartigianato Arezzo: il sistema delle imprese della moda dal 2009 ad oggi si è ridimensionato sia a livello provinciale (-7,3%) che nel Valdarno, dove ha sede più di un terzo delle imprese del settore di tutta la provincia di Arezzo (il 39%, per l'esattezza).

Ed è proprio qui, sul territorio valdarnese, che la contrazione si è spinta fino al -23%, in particolare a seguito del forte calo registrato fra il 2013 ed il 2014. In termini di addetti, pur mantenendo il segno negativo, l'entità delle flessioni è molto meno marcata: -3,7% a livello provinciale e -8,7% nel Valdarno aretino. 

Oggi è proprio Confartigianato Arezzo a lanciare una proposta per rilanciare un settore che sta vivendo una crisi importante, ma che resta fondamentale: basti pensare che, come dicono i dati della Camera di Commercio, a livello aggregato il comparto moda presenta un export complessivo di oltre un miliardo di euro.

“Per la moda, il Valdarno aretino ha enormi potenzialità – apiega Carlo Donati, Presidente provinciale Moda di Confartigianato Arezzo e Presidente dei Sarti stilisti di Confartigianato nazionale – perché le imprese artigiane che vi lavorano costituiscono di fatto un vero e proprio distretto, che, se riuscirà sempre più a fare rete, ha la possibilità di diventare decisivo e di uscire rapidamente dalla attuale crisi del settore. Per questo sono necessarie, in generale, politiche di rete tra le aziende del distretto Moda di Arezzo, e occorre anche lavorare molto sull’innovazione per competere sugli scenari internazionali”.

Le aziende del settore moda, indotto compreso, in provincia di Arezzo sono circa 1.900, si concentrano soprattutto in Valdarno e occupano 14mila addetti. “Si tratta di un tessuto imprenditoriale diffuso – spiega Maurizio Baldi, presidente area Valdarno di Confartigianato Arezzo – orientato all’artigianato di altissima qualità, fondato su un modello di impresa manifatturiera che non è solo subfornitrice di grandi marchi della moda, ma che è anche capace di competere sui mercati internazionali, con un prodotto proprio di alta qualità, sposando i linguaggi e gli strumenti di comunicazione contemporanei del mondo fashion”.

“Resta però fondamentale – insiste Baldi – presentarsi forti e uniti come un vero e proprio distretto in grado di offrire alle grandi case di moda, alle griffe, un servizio completo di filiera, in grado anche di evitare inutili costi di trasporto e perdite di tempo per realizzare lontano da qui fasi della produzione, penso ad esempio alle scarpe, che siamo assolutamente in grado di portare avanti qui in Valdarno con un’altissima qualità in ogni fase produttiva”.  

Secondo Confartigianato quindi, l’artigianato aretino, e in particolare le imprese del Valdarno, hanno tutte le caratteristiche essenziali per la crescita del sistema moda. Ma occorre investire in qualità e innovazione, in ricerca e servizi qualificati e in tecnologie innovative. “Diventa decisivo – conclude Baldi – un cammino di formazione professione e di rapporto con le scuole, cosa nella quale Confartigianato Arezzo è in campo da tempo, in modo da poter operare una positiva trasmissione dei saperi dei nostri inimitabili maestri artigiani. Uno sviluppo importante sul territorio del Valdarno, ad esempio, l’ha fatto realizzare il comparto della stampa, cartotecnica e progettazione, un’area in grado di dare un supporto decisivo al settore moda sul fronte della comunicazione globale legata al prodotto made in Italy anche attraverso scelte di packaging innovative e raffinate”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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