Andrea Calò di Rifondazione interviene in Comune chiedendo di intervenire sulla frana di Taborra: “Si tratta di uno smottamento piuttosto rilevante che coinvolge l’abitato, la Sp 85, la strada comunale e una strada vicinale”. Lavori attesi da anni: a quando l’avvio del secondo stralcio?”.
“Una frana dimenticata da tutti che coinvolge l’abitato di Taborra, vicino a Tosi”. Andrea Calò consigliere di Rifondazione in Provincia e a Reggello interviene nuovamente sulle frane “in attesa di consolidamento e della necessaria messa in sicurezza idrogeologica: si tratta di uno smottamento piuttosto rilevante che coinvolge l'abitato, la Sp 85, la strada comunale e una strada vicinale. A quando l'avvio dei lavori del secondo stralcio?”.
Il consigliere ha presentato un’interrogazione con la quale domanda all’amministrazione comunale “che fine abbiano fatto gli interventi di consolidamento del dissesto franoso in località Taborra-Tosi”. “Alla frazione – sottolinea Calò – si giunge lasciando la sp 85, deviando da questa, poca prima di entrare nell'abitato di Tosi. Taborra, infatti, sorge sulla sommità di due scarpate che bordano il limite nord del paese e in posizione altitudinale più elevata rispetto sia al corso d'acqua che alla strada provinciale. A quanto è dato sapere il presente dissesto è inserito nel quadro pianificatorio delle esigenze relative agli interventi per la riduzione del rischio da frana dell'Autorità di Bacino dell'Arno. Ed è segnato con un codice di intervento rosso. Infatti l'area della frana è di 5.000-6.000mq, il volume del materiale coinvolto assomma a 40.000-50.000mc per una lunghezza e larghezza del dissesto di 80mt”.
“Questa frana avrebbe già ricevuto un primo intervento sommario di sistemazione: parte dell'abitato nel 2002 è stato oggetto di qualche lavoro e tutti attendono che si realizzi il secondo stralcio. Questa frana è inoltre individuata nel P.A.I. dell'Autorità di Bacino dell'Arno ed è presente nell'inventario del progetto, sia nel censimento delle aree in frana predisposto dall'Università di Firenze e dall'Autorità di bacino” prosegue il consigliere comunale. Oltre agli attesi completamenti degli interventi per la messa in sicurezza dell'abitato la Direzione Difesa del suolo e Protezione Civile segnala che è importante intervenire anche sul versante rivolto verso la strada provinciale”.
La stessa Direzione dopo aver effettuato un sopralluogo più di tre anni fa specifica agli enti che “sono presenti sulla pendice in questione alcuni blocchi rocciosi parzialmente disarticolati e individui arborei caratterizzati da precaria stabilità (vista la pendenza e la superficialità del terreno). Risulta inoltre necessario verificare l'efficacia e la funzionalità delle reti paramassi presenti e del sistema di regimazione delle acque meteoritiche.”.
“Come vediamo – conclude Andrea Calò – si tratta di una vicenda complessa, ancora inspiegabilmente ferma, con una serie di elementi a rischio e con interventi ancora da finanziare”. Per questo chiede al Comune di riferire.
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