Nelle due Asl che coprono il territorio valdarnese, la Asl8 di Arezzo e la Asl10 di Firenze, sono stati 176 i casi registrati di violenza nei confronti di adulti, 19 invece su bambini. Sono i dati relativi ai “codici rosa”, un progetto per individuare le persone vittime di violenza che si presentano al pronto soccorso, assisterle, perseguire gli autori
Sono i casi di cronaca a riportare l'attenzione su un fenomeno mai sopito, quello della violenza sulle donne. Nonostante le campagne informative, la sensibilizzazione fin nelle scuole, resta ancora da combattere un atteggiamento culturale e sociale che spesso minimizza, o tende ad accettare comportamenti di predominanza che sono l'anticamera della violenza vera e propria.
Ne avevamo parlato qualche mese fa con le responsabili dell'Associazione Eva con Eva, che seguono donne vittime di violenza, in Valdarno. E oggi, dopo l'ultimo caso di una donna uccisa a Lucca, la Regione Toscana torna ad occuparsi di questo fenomeno. E lo fa pubblicano i dati del 2015 del "Codice Rosa", un progetto che da tre anni è stato itnrodotto per individuare le persone vittime di violenza che si presentano al pronto soccorso, assisterle, perseguire gli autori delle violenze.
Nel 2015 sono stati 3.049 (2.623 adulti e 426 minori) i casi di Codice Rosa che si sono presentati nei pronto soccorso della Toscana: 2.877 per maltrattamenti, 147 per abusi, 25 per stalking. "Il progetto regionale del Codice Rosa – ha spiegato l'assessore alla sanità Stefania Saccardi – contribuisce all'emersione del fenomeno dei maltrattamenti e abusi commessi nei confronti delle fasce deboli della popolazione: donne, ma anche bambini, anziani, persone vittime di abusi e discriminazioni sessuali. Lavorano insieme medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, magistratura, forze dell'ordine, associazioni, centri antiviolenza, e questo progetto si è dimostrato molto efficace nel far emergere gli episodi di violenza, dare sostegno alle vittime e perseguire i responsabili".
Per quanto riguarda il Valdarno, i dati disponibili sono quelli delle due Asl di riferimento: la Asl8 di Arezzo e la Asl10 di Firenze, che coprivano (fino al passaggio, quest'anno, alle maxi-Asl) rispettivamente il Valdarno aretino e quello fiorentino. Ecco i dati:
Maltrattamenti | Abusi | Stalking | Totale | |
---|---|---|---|---|
Asl8 Arezzo | 126 | 3 | 0 | 129 |
Asl10 Firenze | 41 | 6 | 0 | 47 |
I dati in questione riguardano soltanto le persone maggiorenni: in tutto sono 176 i casi registrati nei pronto soccorso delle due Asl (ricordiamo che la Asl10 non comprende l'AOU di Careggi, a Firenze). Per l'88% dei casi, le vittime di violenza sono donne: quasi 9 su 10, ennesima conferma di come le donne siano il bersaglio di violenze di questo tipo. I casi riguardavano per il 70% cittadini italiani, solo 3 casi su 10 erano relativi a persone di nazionalità straniera.
Per quanto riguarda i minorenni, sono 18 i casi in Asl8 nel 2015; solo 1 in Asl10, ma va ricordato in questo caso il ruolo del Meyer, che nel 2015 ha gestito ben 87 casi di maltrattamenti e abusi su bambini.
Il Codice Rosa non sostituisce il codice di gravità del pronto soccorso, ma viene assegnato insieme al codice di triage da personale formato a riconoscere segnali spesso taciuti di violenze. Agli utenti ai quali viene attribuito il Codice Rosa è dedicata una stanza, dove vengono create le migliori condizioni per l'accoglienza, la cura e il sostegno, nonché l'avvio delle procedure d'indagine in collaborazione con le forze dell'ordine e, se necessario, l'attivazione delle strutture territoriali per la tutela di situazioni che presentano livelli di rischio elevati.