25, Dicembre, 2024

Coabitazione fra anziani e persone in disagio abitativo: arriva anche a Montevarchi “Abitare solidale”

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Attivo già in altri comuni, anche in Valdarno, il progetto nasce dalla collaborazione fra amministrazione comunale e Auser. L’obiettivo è di far fronte ai rischi di marginalità legati alla povertà

"Non è l'unica soluzione al problema del disagio abitativo, ma ci può aiutare ad aggredirlo e abbassare i rischi di marginalità connessi". Così l'assessore al sociale del comune di Montevarchi, Giovanni Rossi, ha presentato insieme al presidente di Auser Abitare Solidale Antonio Modi il progetto che, dopo altri comuni della Toscana e anche del Valdarno (San Giovanni in particolare), arriva ora anche a Montevarchi. 

Si chiama appunto "Abitare solidale", e prevede la possibilità di una coabitazione fra persone magari anziane e sole, ma autosufficienti, che hanno un tetto ma hanno difficoltà a viverci da sole; e persone che invece si trovano in situazione di criticità abitativa, senza una casa o con sfratto già esecutivo. "A Montevarchi sono circa 200 le famiglie sotto sfratto, alcuni casi sono molto più difficili e complessi di altri, però il disagio esiste per tutti", ha sottolineato Rossi. 

Il progetto di Auser consiste nel proporre una coabitazione: la persona anziana mette a disposizione una stanza, nella quale accogliere chi si trova in difficoltà, con cui potrà condividere qualche spesa e avere in cambio un aiuto nelle faccende di tutti i giorni. Doveri e diritti reciproci tra coabitanti e locatari vengono garantiti grazie alla presenza e al sostegno del mondo del volontariato. Ad occuparsene sarà proprio l'Auser, grazie alla convenzione biennale che è stata firmata oggi. 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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