18, Luglio, 2024

“Chiediamo più serietà ai Sindaci del nostro territorio”: Alternativa Libera Valdarno sul distretto sanitario

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Alternativa Libera del Valdarno interviene nel dibattito sulla mancata attuazione del Distretto sanitario unico tra vallata aretina e fiorentina

Sulla mancata realizzazione del Distretto sanitario unico del Valdarno, ritenuto da più parti l'assicurazione per il mantenimento e il ponetziamenor dei due presidi ospedalieri della Gruccia e Serristori, interviene anche Aletrnativa Libera Valdarno.

“Chiediamo più serietà ai Sindaci del nostro territorio. Il mancato accordo nella creazione di un distretto del Valdarno che dia maggiore sicurezza ai due presidi ospedalieri è un’altra occasione mancata: il distretto, con un bacino superiore a 150.000 persone, era l'unico strumento per mettere al sicuro le strutture ospedaliere da tagli alla spesa futuri. La nuova legge regionale 84/2015, scaturita dalla necessità di impedire il referendum contro la riforma sanitaria, offriva involontariamente l'occasione di delineare i nuovi ambiti delle zone distretto: per farlo la Giunta Regionale avrebbe tenuto conto della volontà dei Sindaci. Questi ultimi avrebbero dovuto decidere una Asl di appartenenza  ma hanno preferito non farlo".

"Nonostante le promesse di realizzare un “territorio omogeneo” ci troviamo di fronte a una retromarcia clamorosa: gli interessi di bottega prevalgono sui bisogni dei cittadini. Una scelta miope che determinerà una riduzione delle strutture sanitarie già fortemente depotenziate. Appare evidente che l'unica alternativa possibile sarebbe una collaborazione tra il Valdarno e il Casentino per salvare i rispettivi ospedali e che quanto accade, laddove fosse necessario rimarcarlo, dimostra che questi percorsi devono essere costruiti attraverso la partecipazione dei Consigli Comunali e soprattutto della popolazione in modo da valutare le eventuali criticità oggettive".

"Sulle promesse dell’Assessore Saccardi rispetto all’integrazione dei due presidi ospedalieri non entriamo nemmeno nel merito, perché nel caso specifico “le parole stanno a zero” sino a quando non vedremo i fatti. Ad oggi gli unici fatti che riscontriamo sono il depotenziamento dei due ospedali: l’Ospedale nel Valdarno Aretino ha poche possibilità di sopravvivere ai tagli e il Serristori nel Valdarno Fiorentino pare aver esaurito i bonus per la sopravvivenza e senza il distretto unico sembra destinato a sparire. Mentre discutiamo del sesso degli angeli, tutte le scelte della ASL Centro sono indirizzate verso l’ospedale di Ponte a Niccheri, ai cittadini le conclusioni”.

 

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