Il Pd di Montevarchi mette in evidenza l’incoerenza delle affermazioni di Chiassai Martini rispetto alle sue stesse politiche; Prima Montevarchi la difende ribadendo che è un sindaco voluto e apprezzato dai cittadini
È scontro politico a Montevarchi sulle parole pronunciate dal sindaco Silvia Chiassai Martini, anche in qualità di presidente della Provincia di Arezzo, all'assemblea dell'Anci davanti al presidente della Repubblica. A puntare il dito sulle incoerenze e contraddizioni del suo discorso, rispetto al modo di amministrare portato avanti, è il Partito democratico di Montevarchi.
"Nel suo discorso – scrive il gruppo consiliare del Pd – Chiassai ricorda fieramente che la Provincia della quale è anche Presidente è “insignita della Medaglia d'oro al valor militare per la propria attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale”, ma lei stessa non ha partecipato alla manifestazione antifascista assieme ai suoi colleghi Sindaci valdarnesi organizzata nel suo Comune contro l'apertura della sede di 'Forza Nuova' a Montevarchi, anzi non ha proprio mosso un dito perché questo non avvenisse; e non ha partecipato alla fondazione del Comitato permanente antifascista del Valdarno svoltasi ancora nel suo Comune".
"Sempre il Sindaco Chiassai conclude il suo discorso lodando l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani “per il lavoro che questa Associazione, con determinazione, coraggio e professionalità, svolge ogni giorno al fianco di tutti noi”, ma dimentica che proprio la sua Giunta comunale ha votato per l'uscita dall'Anci ritenendola evidentemente non più utile per il suo Comune". Da queste premesse, il Pd lancia una doppia proposta provocatoria: "Se la coerenza in politica è un valore, il Sindaco Chiassai, nonostante la solita propaganda e la stucchevole retorica di chi la sostiene, deve proprio spiegare ai suoi cittadini un po' di cose. La sfidiamo pubblicamente a dare concretezza alle sue affermazioni appoggiando le nostre richieste: chiederemo in Consiglio Comunale che in nome dell'antifascismo sia concessa la Cittadinanza onoraria della città a Liliana Segre e che il Comune di Montevarchi torni ad essere socio dell'Anci".
A replicare è il gruppo di maggioranza Prima Montevarchi, che difende Chiassai Martini. "Usando il solito linguaggio farneticante e poco politico, cercano ancora di dipingerla come un difensore degli estremisti, mai sufficientemente antifascista, da annoverare tra tutti i pericolosi nemici della democrazia che arrogantemente, in questo Paese, pare sia rappresentata e difesa solo dal PD. Si domandino però questi "paladini" della democrazia quale è il partito che per primo non vuole le elezioni per paura delle urne e del popolo sovrano. Chiassai Martini sale costantemente alla ribalta della politica locale e nazionale grazie al consenso “nuovo” che gli arriva anche dal popolo di sinistra, e non solo per i voti che ha preso a Montevarchi per diventare Sindaco, ma proprio dai Consiglieri e Sindaci di sinistra che le hanno anche consentito di diventare Presidente della Provincia".
"È salita ai vertici dell’UPI – prosegue Prima Montevarchi – mettendo d'accordo i Presidenti di Provincia di sinistra e poi è stata nominata vicepresidente dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale, uomo del PD. Com'è che agli eletti del PD piace Silvia Chiassai Martini? Solo perchè è una bella donna o perchè ha qualità importanti per una donna in politica ed è libera da tessere di partito? Le è stato chiesto e permesso di parlare davanti al Presidente della Repubblica, anche se il Comune di Montevarchi non aderisce all'ANCI, ma è arrivato poi il PD aretino a illuminarci su cosa non doveva essere fatto! Infine, ci spieghi il PD come mai, essendo al Governo del Paese, se vuole bandire i partiti di estrema destra non fa una Legge per chiudere le sedi di Forza Nuova e della Fiamma Tricolore in tutta Italia, se ritiene che questo sia indispensabile per la democrazia. Come mai dovrebbe essere chiusa di imperio la sede di Forza Nuova solo a Montevarchi? Perchè il Sindaco non è del PD?".