Scatta una operazione di controllo straordinaria: riguarderà circa 5mila ponti e 10mila chilometri di strade di competenza regionale, provinciale o comunale. L’intesa sottoscritta da Regione, Upi, Città Metropolitana e Anci
Fare un check-up completo delle infrastrutture viarie in Toscana, con particolare attenzione a ponti e alle strutture in cemento armato, così da ottenere in breve tempo, al massimo un anno, un quadro completo dello stato delle opere e delle eventuali criticità. La proposta, avanzata ieri dal presidente della Toscana Enrico Rossi ad un'assemblea di Presidenti di Provincia e delegati dei Comuni, si è concretizzata oggi nella firma di un'intesa tra Regione, Upi, Città Metropolitana e Anci.
L'intesa prevede la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro (composto da periti regionali, tecnici degli enti locali ed eventuali professionisti esterni) che avrà come primo incarico quello di definire un modello unico di report per effettuare rilevamenti, in modo che risultino omogenei in tutta la regione; e poi comporre le squadre di tecnici che procederanno alle verifiche degli oltre 5mila ponti e dei 10mila chilometri di strade di competenza della Regione, delle Province, della Città Metropolitana e dei Comuni toscani. Il lavoro di monitoraggio dovrà essere svolto nell'arco di pochi mesi, al massimo un anno, e permetterà non solo di evidenziare eventuali criticità non note, ma anche di stabilire un'effettiva gerarchia di urgenza degli interventi.
La volontà è di andare oltre la segnalazione di criticità già note, per approfondire la conoscenza dello stato delle infrastrutture e fare tutto il possibile per prevenire tragedie come quella avvenuta a Genova lo scorso 14 agosto. La Toscana non parte da zero , su questo fronte: dal 2001 è previsto dal Piano di interventi sulla viabilità regionale un costante controllo delle infrastrutture viarie regionali, mentre la riunione di monitoraggio con le Province viene convocata ogni 6 mesi. Grazie a questo costante controllo dal 2001 ad oggi in Toscana sono stati investiti 1,2 miliardi di euro per scongiurare criticità.
La Toscana è inoltre l'unica Regione italiana ad essersi dotata di un sofisticato sistema satellitare di monitoraggio dei 'mutamenti del territorio', realizzato con la collaborazione dell'Università di Firenze, che ogni 12 minuti rileva eventuali spostamenti delle strutture presenti sul territorio, siano esse case, argini, strade, ecc. Questo sistema, che ha un costo di 300mila euro all'anno, offre un significativo aiuto nell'individuare possibili cedimenti strutturali, e si affianca al monitoraggio sulle criticità infrastrutturali.
"La Toscana non è impreparata sul tema della sicurezza delle infrastrutture – ha detto il presidente Rossi – anzi è avanti perché è l'unico soggetto in Italia che ha a disposizione un sistema satellitare di controllo, tuttavia l'evento drammatico di Genova ci costringe a fare di più. Vogliamo un'analisi sistematica di tutti i ponti, delle strade regionali, provinciali e comunali della Toscana. E' un tema essenziale perché riguarda la sicurezza e la vita dei cittadini". "Sarà un lavoro progressivo – ha detto il presidente dell'Unione delle Province Toscana Luca Menesini – al quale tutti gli enti territoriali toscani lavoreranno insieme. Ci aspettiamo che una volta che le criticità saranno state evidenziate, arrivi anche una risposta in termini di investimenti, per poter intervenire dove necessario".
"La Città metropolitana – ha detto Andrea Ceccarelli, consigliere della Città metropolitana di Firenze con delega alle infrastrutture – ha dati aggiornati sulle proprie infrastrutture, ma riteniamo importante un monitoraggio organico dello stato delle infrastrutture sul territorio, anche per poter meglio coordinare gli interventi nel tempo". "Questo lavoro ci rinforza tutti, in particolare i Comuni più piccoli che potranno avvalersi di professionalità che non fanno parte del loro organico – ha detto il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni – daremo una risposta organica in sinergia con Regione, Province e Città metropolitana. Rispondiamo inoltre alla richiesta del Ministero di mandare dati di monitoraggio in tempi brevi, anche perché la maggior parte dei Comuni lo ha sempre fatto. Al contempo chiediamo i dati del monitoraggio su tratti di competenza statale, come quelli autostradali".