Non essendo inserita nella rete regionale, l’eventuale centralina per il monitoraggio dell’aria sarebbe a carico del comune che ne ha fatto richiesta: indicativamente, una campagna costa quasi 13mila euro. Il vicesindaco Bucci: “Cari signori, i cittadini di Montevarchi vi pagano già l’addizionale regionale, cos’altro volete?”
È arrivata la risposta di Arpat alla richiesta del comune di Montevarchi di effettuare dei controlli sulla qualità dell'aria nell'area di Levane, dove da alcuni anni opera l'impianto a biomasse. La campagna di monitoraggio, dice l'Agenzia regionale per l'ambiente, si può fare: ma a carico del beneficiario, cioè del comune che ne ha fatto richiesta.
Di norma, infatti, sono a carico del sistema regionale quelle stazioni di rilevamento che sono state inserite nella rete di rilevamento: sono 37 centraline, distribuite in tutta la Toscana, che forniscono un monitoraggio costante e i cui dati rilevati vengono pubblicati sul sito di Arpat. A questa rete, lo scorso anno, si è aggiunta la centralina di Figline: un enorme passo avanti per un territorio, quello del Valdarno, che da anni era rimasto 'scoperto' e così ha riavuto un presidio fisso di controllo dell'inquinamento e dello smog.
Su Montevarchi, però, la richiesta era partita per un'area specifica: quella, appunto, in cui si trova l'impianto a biomasse di Levane, nella zona artigianale alle porte della città. " Preso atto che da più parti provenivano notizie di superamento dei livelli di inquinamento nell'area e che alcune zone, come quella dove insiste la centrale a biomasse, destano particolare preoccupazione nei cittadini, avevamo inviato specifica richiesta all'Arpat perché attivasse una campagna di monitoraggio".
Nella sua risposta Arpat, tra l'altro, ricorda che una campagna specifica sul luogo era già stata compiuta fra il 2014 e il 2015, con risultati che attestavano il rispetto dei valori limite degli inquinanti. Poi l'Agenzia regionale aggiunge: "Relativamente all'effettuazione di una nuova campagna di misurazione mediante auto laboratorio, sulla base di quanto concordato con la Regione Toscana, trattandosi di attività istituzionale e non obbligatoria per questa agenzia il costo risulterà essere a carico del beneficiario. Per una campagna indicativa di almeno 15 giorni per ogni stagione, per un totale minimo di 60 giorni, il costo è di € 9.600 per il monitoraggio di Pm10, ossidi di azoto, ossido di carbonio e ossido di zolfo; se si ritiene necessario monitorare anche il particolato pm 2,5, benzene e ozono il costo totale è € 12.900".
Amaro il commento del vicesindaco Luciano Bucci: "Cari signori, i cittadini di Montevarchi vi pagano già l'addizionale regionale, cos'altro volete? Quello che respiriamo viene controllato con centraline di monitoraggio ubicate a decine e decine di chilometri da qui, poi assimilando i dati. E l'ultimo rilevamento è di due anni fa. E i consiglieri comunali del Pd, che qui fanno interrogazioni sulla qualità dell'aria, perché non vanno in Regione?".