Sono i due gelsi di Sant’Andrea le prime piante che il Comune chiede alla Regione di inserire nell’elenco degli alberi monumentali. Nel 1982 il primo censimento: adesso sono stati stabiliti criteri univoci ed è prevista la creazione di un elenco nazionale delle piante monumentali d’Italia.
Sono i due gelsi di Sant'Andrea, gli alberi che il Comune di Figline e Incisa vuole inserire nell'elenco degli alberi monumentali d'Italia. Presentata richiesta alla Regione ma nei prossimi anni altri alberi verranno inseriti nella lista.
Nel1982 il Corpo Forestale portò a compimento il primo censimento e varie Regioni, tra le quali la Toscana, crearono elenchi di alberi da tutelare. Alberi monumentali che fanno parte della storia del nostro Paese. Nell'anno 2013, con l'entrata in vigore della legge n. 10/2013, viene formulata una definizione giuridica univoca di albero monumentale a livello nazionale.
"Per garantire la massima tutela agli esemplari monumentali – sottolinea il Corpo Forestale dello Stato – la legge stabilisce inoltre che chi ne provoca il danneggiamento o addirittura provveda all'abbattimento, salvo il fatto che quest'atto costituisca reato, andrà incontro a sanzioni amministrative comprese tra i 5.000 e i 100.000 euro”.
"Tale legge stabilisce per ogni comune – sottolinea la Regione Toscana nel proprio sito – la obbligatorietà di censire sul proprio territorio gli alberi che presentano le caratteristiche di "monumentalità" attraverso il coordinamento delle Regioni e del Corpo forestale dello Stato". Adesso la Regione ha dato avvio al nuovo censimento, e la prima parte del lavoro spetta ai Comuni che hanno tempo fino al 31 luglio di comunicare gli alberi da tutelare ed approvare i relativi piani di conservazione.
Il Comune di Figline e Incisa ha dato il via all'iter nei giorni scorsi e ha scelto come primi due esemplari da inserire nell'elenco i due gelsi di Sant'Andrea.
Le piante dell'eccidio di Pian d'Albero: “A seguito dello scontro a fuoco tra Tedeschi ed un gruppo di giovani partigiani avvenuto nel Giugno 1944 in Località Pian d'Albero, presso il Casolare Cavicchi – scrive il Comune nella spiegazione – si registrarono un certo numero di morti e la cattura di 18 persone che dopo un sommario processo furono impiccate alle piante presenti nell'area. L'impiccagione ebbe carattere di particolare efferatezza non solo perché protratta per diversi giorni come monito alla popolazione ma anche per la presenza tra gli impiccati di Aronne Cavicchi, un giovanissimo ragazzo che non aveva voluto abbandonare il proprio babbo. Le piante di Gelso presenti sono tra quelle alle quali furono effettuate le impiccagioni ed annualmente si svolge una manifestazione commemorativa del tragico fatto”.
Piante che presentano “valore storico, culturale e sociale”. Scartate per il momento altre scelte – anche perché non venivano rispettate le dimensioni minime – quali il platano di Piazza Resistenza ed il Pioppo Bianco di via Pistelli. Ma nella relazione il responsabile comunale sottolinea che la lista verrà aggiornata nei prossimi anni grazie ad un maggior studio del territorio di Figline e Incisa e soprattutto attraverso la collaborazione dei cittadini.