All’ultimo consiglio comunale approvato all’unanimità un documento che dà il via a un processo di valutazione sull’opportunità di fondersi con i comuni confinanti. Lo sguardo è rivolto in particolare a Loro, con il quale già condivide servizi associati nell’Unione dei comuni. Ma non solo
Dopo Castelfranco Piandiscò, un altro comune unico potrebbe nascere sotto al versante valdarnese del Pratomagno. Almeno questa è l'intenzione con cui, a Castiglion Fibocchi, è stato approvato all'unanimità un documento, in consiglio comunale, che dà il via ad un procedimento in cui si dovranno verificare le disponibilità alla fusione dei comuni confinanti.
Quali? La mozione, presentata dal gruppo di maggioranza "Vivi Castiglion Fibocchi", non lo dice apertamente. Ma fa riferimento a percorsi già avviati, in particolare all'interno dell'Unione dei comuni del Pratomagno: "Il Comune di Castiglion Fibocchi, attraverso varie fasi, ha associato tutte le funzioni fondamentali con l'unione dei Comuni del Pratomagno e quindi, pur conservando integra la "municipalità" e la rappresentatività politica, ha di fatto trasferito all'Unione dei Comuni la capacità gestionale".
L'Unione del Pratomagno ad oggi comprende, oltre a Castiglion Fibocchi, il comune di Loro e quello di Castelfranco Piandiscò, appunto. E nell'impegnativa, la mozione invita a "verificare la possibilità di percorsi che, superando il modello delle Unioni, faccia emergere tutte le opportunità ed i vantaggi di una eventuale fusione con i Comuni confinanti". Facendo due conti, appare evidente il riferimento al comune di Loro, con cui Castiglion Fibocchi confina, e che appartiene alla stessa Unione dei comuni.
Non solo, comunque: perché il documento apre ad ogni comune confinante, quindi potenzialmente anche a Laterina, Terranuova, Talla o Capolona, mentre invece appare meno probabile la fusione con la confinante città di Arezzo. Insomma, il percorso è avviato e il ragionamento aperto a tutti, tanto che si parla di "organizzare tutte le iniziative necessarie dirette a verificare e valorizzare, le tradizioni, la storia, il sistema produttivo e sociale del reticolo territoriale alle pendici del Pratomagno, per poter aggregare, in un Comune Unico, paesi con noi confinanti che, conservando e valorizzando le rispettive municipalità, possano realizzare una nuova realtà in grado di affrontare al meglio i bisogni e le speranze dei cittadini".
Tempi? Brevissimi, quelli dettati dalla mozione a Castiglion Fibocchi: "Occorre iniziare un processo partecipativo e di coinvolgimento anche della minoranza consiliare e di ogni realtà sociale e politica del nostro paese e di quelli vicini che condivideranno le ragioni e le finalità della presente mozione, per avviare un percorso che, entro i prossimi due anni, possa giungere ad una consultazione referendaria necessaria per la costituzione di un Comune unico, risultante dalla fusione di quanti sceglieranno, con convinzione ed in autonomia, di aderire al presente progetto".
Un percorso che ha ricevuto non solo l'unanimità del Consiglio comunale, ma anche il favore del sindaco Salvatore Montanaro: "Lanciamo questa sera – ha detto – una idea che porti a discutere tutte le rappresentanze politiche e sociali del nostro paese e di quelli vicini a noi che condivideranno un percorso da chiudere con una consultazione referendaria che riservi ai cittadini ogni scelta e decisione".