Silvia Chiassai replica ad alcune accuse mosse in particolare dal Movimento 5 Stelle, dopo che l’assemblea dei sindaci ha nominato un sostituto pro-tempore a Corti, finito ai domiciliari. “Certi movimenti politici dovrebbero valutare meglio le ricadute delle decisioni sui cittadini”
Il sindaco Silvia Chiassai e gli assessori della sua giunta difendono il voto in sede di Ato, con cui si è dato il via libera alla nomina pro-tempore di Enzo Tacconi come Direttore generale, dopo l'inchiesta sul bando di affidamento a Sei Toscana. L'aveva definita una nomina "inopportuna", il Movimento 5 Stelle di Montevarchi: ricordando che Tacconi aveva partecipato come responsabile del procedimento a quella gara, e muovendo critiche appunto di opportunità politica.
"Certi movimenti politici, anziché restringere la loro azione ad un perenne processo alle intenzioni, dovrebbero comprendere la criticità delle situazioni e valutarne la ricaduta sui cittadini", si legge in una nota dell'Amministrazione Chiassai. "La votazione dell’assemblea dei sindaci dell’Ato Toscana Sud, in seduta straordinaria, ha riguardato due delibere: la celere individuazione di un sostituto del Direttore generale, indagato e sottoposto a misure cautelari; e la posizione da assumere nei suoi confronti, stante le gravi accuse per presunta turbativa d’asta nella gara di appalto per individuare il gestore unico del ciclo dei rifiuti".
"Con grande senso di responsabilità – ribadisce la giunta – pur nella consapevolezza di una gestione del servizio rifiuti che manifesta continue criticità, puntualmente documentate dall'attuale Amministrazione al Consorzio e all'Autorità di controllo, il Comune di Montevarchi ha convenuto, con l'unanimità dell'assemblea, di agire secondo quanto ipotizzato nello stesso regolamento dell'Ato che prevede, in caso di grave impedimento del Direttore generale, la possibilità di assegnare le mansioni di amministrazione ordinaria, in sostituzione temporanea, ad un dipendente dell'organismo stesso".
Da qui la scelta di Tacconi, il cui nome è stato indicato dal sindaco di Arezzo Ghinelli. "Sui sindaci incombeva l'obbligo di garantire la continuità del servizio legato al ciclo integrato dei rifiuti e di mantenerne il controllo. E questo è senso di responsabilità. Il sindaco Chiassai, con la maggioranza che lo sostiene, ha sempre manifestato apertura verso le proposte delle opposizioni quando, come nella seduta dello scorso 29 luglio, si è trattato di incidere proprio sulle criticità emergenti dalla gestione del ciclo dei rifiuti fino dal suo stesso affidamento. Tanto che quell'atto il Comune lo trasmise anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, proprio con l'intenzione di fare massima chiarezza".
Respinge invece ogni critica di "mutato atteggiamento politico", la giunta Chiassai. "Accuse condite da parole forti, tanto strumentali quanto infondate, tanto più che nel frattempo il Tar si era già pronunciato sulla possibilità dell'uscita di un comune dall'Ato, ribadendo che la gestione dei servizi pubblici locali aventi rilevanza economica, come quelli relativi ai rifiuti urbani, spettano ad enti di ambito territoriali più vasti", ricorda al M5S.
"Pochi giorni fa – ricordano infine sindaco e assessori – è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Montevarchi una mozione che impegna a rivedere negli statuti dell’Ato i criteri di ripartizione delle quote di partecipazione del Comune sulla base di attività di prevenzione, riutilizzo dei rifiuti e, in ultima battuta, di capacità di smaltimento, invece che basarsi sull’attribuzione del 50% dei voti ai Comuni con sede di impianto. E tutto questo mentre il Comune di Montevarchi continua a criticare la gestione dei servizi messa in piedi con le aree vaste. Pertanto sarebbe opportuno che, anziché muovere critiche pretestuose e strumentali, chi è rappresentato, come il movimento in questione, in Regione, indirizzasse la sua azione politica verso la messa in discussione e il superamento degli Ato".