Valdarnopost raccoglie alcune testimonianze di pendolari valdarnesi, coinvolti nei disagi degli ultimi due giorni. Samuele: “Un’odissea senza la benché minima informazione o attenzione nei nostri confronti”. Valentina: “Vergogna Trenitalia, anche oggi altri disservizi”
Continuano a piovere reclami, sui disservizi del trasporto ferroviario degli ultimi due giorni. E proteste, testimonianze, racconti di chi ha vissuto i disagi dal momento dell'incendio, che ieri ha bloccato la linea lenta per quattro ore, fino a oggi, con tutte le conseguenze: treni cancellati, ancora sostituiti, o in ritardo.
Perché se l'incendio è stata una circostanza eccezionale, i disservizi sulla linea ferroviaria fra Arezzo e Firenze non hanno nulla di straordinario. Anzi, sono una quotidianità che i pendolari non vogliono accettare: anche per questo, nelle ultime ore, monta un fronte di protesta forte, che punta addirittura allo sciopero dell'abbonamento.
Valdarnopost raccoglie alcune testimonianze di pendolari valdarnesi. "Ieri mi sono recato alla stazione di Firenze Santa Maria Novella per prendere il treno 11669 delle 17:35 per tornare a casa a Incisa – racconta Samuele – in prossimità dell'orario di partenza è stato annunciato un ritardo di 30 minuti e verso le 18 il capotreno ci ha avvisato che il treno era soppresso. Visto che nel tabellone al regionale veloce delle 18:09 non era assegnato un binario ho chiesto al capotreno se questo sarebbe stato effettuato o meno, ma non ha saputo rispondermi. Dopo qualche minuto nel tabellone al regionale veloce delle 18:09 era stato assegnato il binario 16, e solo dopo alcuni minuti è arrivato il treno dal deposito sul binario: materiale straordinario, contrariamente a quanto avviene normalmente".
"Sono salito sul treno e si è presentato il classico problema delle carrozze senza condizionamento. A parte questo, dopo circa 40 minuti siamo stati avvisati che il treno non partiva per un problema alle porte. Abbiamo atteso altri 10 minuti a porte chiuse con scene di panico da parte delle persone che non avevano trovato posto e si erano sistemati all'ingresso. Poi ci hanno detto che il treno non sarebbe partito definitivamente e siamo stati invitati a scendere. Nemmeno il capotreno sapeva quale alternativa avevamo! Nel frattempo ho saputo che il regionale 11663 delle 18:35 era stato fatto partire in orario sulla direttissima: ovviamente di tutto ciò a noi che eravamo sul 18:09 non è stato dato notizia!
"A questo punto – racconta ancora Samuele – verso le 19, sempre senza la minima informazione da parte del personale Trenitalia abbiamo visto sul tabellone che al regionale veloce delle 19:09 era stato assegnato il binario 1: eravamo al 16, ed è cominciata pertanto la transumanza di tutti i pendolari valdarnesi verso il il binario 1. Vi lascio immaginare la situazione. Sono salito su questo regionale veloce che ovviamente è partito in ritardo e ne ha accumulato altro nel percorso. Stamani ho appreso che sono stati effettuati degli autobus straordinari, ma posso garantirvi che anche di questo nessuno ci ha avvisato. Rendetevi conto dell'odissea che abbiamo vissuto, in particolare per il fatto della benché minima informazione e assenza di aiuto da parte del personale Trenitalia".
E oggi altro capitolo, della stessa storia. Scrive Valentina: "Vergogna Trenitalia… il treno delle 17.09 non è partito causa mal funzionamento dell impianto di climatizzazione ma ovviamente prima ci hanno fatto salire, ci hanno fatto stare 20 minuti dentro ad una temperatura di 39 gradi circa, hanno pure detto che sarebbe partito con 10 minuti di ritardo e alla fine non è partito per aspettare il tecnico. Tutti i giorni ce n'è una diversa, non ne possiamo più. Adesso siamo tutti stipati nel treno delle 17.35 diretto a Chiusi, immaginatevi due treni stipati in un treno con 38 gradi. La situazione pur cambiando treno è la medesima. Ditemi voi se è una cosa normale!".
Pendolare è anche il valdarnese Stefano Mugnai, capogruppo in Regione di Forza Italia. Che oggi è tornato a testimoniare i problemi in stazione: "Dopo gli incendi, i ritardi ed i treni roventi di ieri, stamani, per venire, treno soppresso; ora, per tornare, fermi in stazione già da oltre 20 minuti oltre l’orario di partenza, senza aria condizionata: “…manca il personale di bordo”, gracchia l'altoparlante. Una vergogna! Ogni estate sembra impossibile che le cose possano andare peggio, ma poi passa un anno e riescono sempre a sorprenderci".