Il cantiere aperto in pieno centro storico per il rifacimento dell’acquedotto e della fognatura finisce al centro delle polemiche. Il Movimento 5 Stelle: “Sicurezza e disagi sono termini che la sindaca Mugnai ignora”. E annuncia: “Insieme a Salvare il Serristori e IdeaComune chiederemo un Consiglio aperto”
Un Consiglio comunale aperto per fare chiarezza e chiedere risposte sul cantiere dei lavori aperto da Publiacqua in pieno centro storico figlinese: la richiesta parte dal Movimento 5 Stelle, dalla lista Salvare il Serristori e da Idea Comune, tre dei gruppi che siedono all'opposizione in Consiglio a Figline e Incisa. I cantieri, aperti lo scorso mese di febbraio, riguardano la sostituzione di rubature e allacciamenti: nella prima fase (in corso) si sta intervenendo in Corso Matteotti; poi sarà la volta di Corso Mazzini. In tutto sono previsti sei mesi di lavori.
Il cantiere è però finito al centro delle polemiche politiche. "I lavori nel centro storico – commenta il consigliere 5 Stelle Naimi – dimostrano ancora una volta la distanza che c’è tra il Sindaco e la vita reale del paese. Sarebbe stato sufficiente un giro tra i negozi del centro e una passeggiata in Piazza Ficino per rendersi conto di quanto i lavori creino disagi alla popolazione a alle attività commerciali, e mettano a rischio la sicurezza dei pedoni, bambini in primis. Fin dall’inizio abbiamo chiesto al Sindaco e all’Assessore compente il motivo per cui questi lavori fossero iniziati a febbraio intaccando così tutto il periodo primaverile e buona parte di quello estivo, in cui la Piazza ed il centro storico sono vissuti sia dai cittadini che dai moltissimi stranieri: le risposte arrivate sono state insoddisfacenti poiché considerare quella attuale come la miglior soluzione possibile ci ha lasciati molto perplessi".
Una questione di tempi, ma non solo. "Il periodo primaverile e quello estivo – continua Naimi – sono anche i periodi dove la bella stagione favorisce la presenza di molte persone in piazza tra cui tanti bambini. Queste considerazioni avrebbero dovuto portare ad una diversa programmazione e soprattutto a predisporre tutti gli interventi necessari a garantire la sicurezza di chi vuole venire in centro. Ad oggi, invece, con l’installazione di ringhiere costate quasi 40mila euro, abbiamo sostanzialmente un costoso recinto per umani. La nostra paura è che tale “ristrutturazione” sia il preludio ad un progetto definitivo molto simile a quello bocciato qualche anno fa dai cittadini, grazie anche alla petizione promossa dal M5S e da Salvare il Serristori".
"Considerato tutta una serie di motivi – conclude il consigliere Naimi – tra cui la sicurezza delle persone, il lavori a rilento in Corso Matteotti, la mancanza di una cartellonistica adeguata, i soldi spesi inutilmente per le ringhiere e le indiscrezioni su quello che potrebbe essere un progetto defintivo, abbiamo deciso insieme alle liste Salvare il Serristori ed Idea Comune di richiedere al Presidente del Consiglio comunale Simoni una seduta di Consiglio aperta, in cui i cittadini possano domandare personalmente al Sindaco e alla Giunta il perché di certe scelte e capire come intendono risolvere la situazione".