Continua la battaglia del consigliere del M5S di Reggello per la messa in sicurezza dell’area di cantiere abbandonato a Matassino. Ieri mattina, in seguito ad un esposto, si è svolto un sopralluogo dei Vigili del fuoco
Sopralluogo dei Vigili del fuoco, ieri mattina, al cantiere abbandonato di via Buozzi a Matassino. Per lo stato e le condizioni di quell'area, infatti, il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Roberto Grandis ha deciso di presentare un esposto in Procura, al Prefetto e appunto al Comando provinciale dei Vigili del fuoco, anche in seguito alle immagini di domenica scorsa che ritraevano persone che si erano introdotte all'interno del cantiere e stavano sedute sui tetti degli scheletri delle case.
Nel testo dell'esposto, Grandis segnala "una situazione di pericolosità riguardante la zona del cantiere dell’ex mobilificio Resco, ubicato nel Comune di Reggello nella frazione di Matassino tra Via Buozzi e Via papa Giovanni XXIII. Tale cantiere, che versa in totale abbandono da oltre 8 anni, si presenta come un’area con all’interno una serie di costruzioni nate per essere destinate a civile abitazione, ma attualmente fatiscenti, circondate da una vegetazione selvaggia, con recinzione quasi inesistente e pericolante. La palizzata residuale, prospiciente la strada, è anch’essa vacillante e pericolosa".
"Il cantiere aperto nel 2008 dalla ditta Ges. App di Prato – ricorda il consigliere – nell’agosto del 2010 è stato chiuso per fallimento. Gli appartamenti e l’intera area sono stati abbandonati e da allora incuria e degrado hanno avuto il sopravvento, tanto da rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità, poichè è una zona raggiungibile da chiunque. Lungo è l’elenco delle inosservanze normative: non ci sono più le protezioni negli ingressi, manca ogni sorta di delimitazione e cartellonistica, nelle abitazioni abbandonate si trova di tutto, sporcizia e rifiuti di ogni sorta di materiale, la vegetazione è cresciuta in modo esponenziale invadendo anche parte delle strade circostanti. Al piano terra e nei sotterranei si sono formate delle “piscine” naturali. Tali luoghi accolgono una fauna non compatibile con la vicinanza di civili abitazioni, creando anche un potenziale problema di natura sanitaria".
"A niente sono servite interrogazioni e comunicati stampa di consiglieri che si sono succeduti nei vari mandati politici", ricorda Roberto Grandis. "Come consigliere inoltre ho depositato una interrogazione Comunale a risposta scritta per accertare le responsabilità e ripristinare la sicurezza, ma anche qui il Comune di Reggello è in difetto non ottemperando al suo stesso statuto, perché non ha ancora fornito la risposta nei tempi previsti".
"Ci sono articoli e servizi televisivi sulla situazione di pericolosità dell’intera zona, ho raccolto testimonianze di persone che vedono entrare e uscire estranei al cantiere la sera e anche di persone che vi pernottano. La struttura non ha tutti i parapetti terminati e ci sono testimonianze di ragazzini che vanno a giocare nel complesso con il rischio di cadute dall’alto. L’ultimo caso a cui ho potuto assistere e documentare in prima persona il 22 novembre scorso, alle ore 17, riguarda la presenza di 2/3 persone sul tetto del fabbricato", conclude l'esposto.