In una conferenza stampa presentati anche Evaristo Giglio, nuovo direttore zona distretto e Laura Gambassi, direttore assistenza infermieristica ospedaliera
Cambio ai vertici della sanità valdarnese. Nel corso di una conferenza stampa sono stati presentati il nuovo direttore del presidio della Gruccia Daniela Matarrese che prende il posto di Massimo Gialli andato a dirigere quello di Arezzo, il nuovo direttore zona distretto, Evaristo Giglio, che succede ad Anna Domenichelli in pensione e Laura Gambassi, direttore Uop, assistenza infermieristica ospedaliera. Presenti il direttore generale della Asl Toscana sud est, Enrico Desideri e i due presidenti della Conferenza dei sindaci, quello uscente Maurizio VIligiardi e il successore Sergio Chienni.
“L’ospedale del Valdarno, inserito nella rete di Area Vasta, ha un ruolo strategico e di grande rilevanza – ha spiegato il direttore generale Enrico Desideri – Non solo perché ha una popolazione di riferimento di circa 100 mila abitanti, ma perché la sua posizione geografica è favorita dalla presenza dell’autostrada che lo rende facilmente accessibile, sia per l’emergenza che per le attività programmate dai cittadini toscani, in particolare fiorentini, e del centro sud. Prova ne è la mobilità attiva che anno dopo anno riscontriamo in ospedale. Èuna macchina da guerra che necessita di una guida sapiente, una figura vicina ai professionisti, proprio come Daniela Matarrese, che ha già portato avanti esperienze importanti, sia in altri ospedali che come dirigente della Regione Toscana. Ringrazio con riconoscenza Massimo Gialli che ha lavorato benissimo per anni. Approfitto per dare il benvenuto anche ad Evaristo Giglio, nuovo direttore di Zona, già impegnato nelle nuove sfide che attendono la nostra sanità e Laura Gambassi, nuovo direttore UOP Assistenza infermieristica ospedaliera”.
Massimo Gialli: “Lascio questo incarico con sincero rammarico. Si è trattato di un periodo lavorativo molto lungo, 10 anni, ed è stato carico di trasformazioni strutturali, tecnologiche e organizzative. In particolare, in questi anni ho avuto occasione di approfondire rapporti di amicizia e stima che vanno oltre la semplice relazione lavorativa. Ho apprezzato la fattiva collaborazione da parte dei medici, degli infermieri, dei tecnici, del personale di supporto amministrativo, senza dimenticare le tante associazioni di volontariato che in Valdarno rappresentano una grande energia. In questi 10 anni, è stato possibile sperimentare e adottare soluzioni e modelli che poi sono stati estesi anche ad altri territori. Per tutti questi motivi, lascio l’incarico con dispiacere, mitigato però dalla consapevolezza che la struttura vada nelle mani di una collega estremamente competente e con importanti doti umane”.
Un presidio importante quello della Gruccia con 152 posti letto di cui 16 in Day Hospital e con un bacino d'utenza imponente: nei primi 6 mesi del 2017 l'ospedale ha registrato 3467 ricoveri ordinari e 716 in Day Hospital. Per quanto riguarda il personale, sono impiegati 135 tra medici e altri laureati, 271 infermieri, 43 tecnici sanitari, 86 Oss/Ota.
“Sono felice di aver assunto questo importante incarico – ha dichiarato Daniela Matarrese – Nel breve tempo fin qui intercorso, ho avuto modo di conoscere direttamente l'ospedale, i professionisti, le istituzioni e alcune associazioni che vi operano. Ho trovato grande professionalità e molta voglia di migliorare. Lavoreremo tutti insieme per un riassetto strutturale, seguendo di più i percorsi e le esigenze dei pazienti, per riprogettare il pronto soccorso secondo la nuova delibera regionale, per implementare i rapporti tra ospedale e territorio e per la creazione di un polo per la donna e per il bambino, come già fatto in area grossetana”.
"Lavoreremo sul pronto soccorso i cui percorsi devono essere migliorati, la medicina d'urgenza e quelle interne, la parte riabilitativa. Potenzieremo anche l'area chirurgica già ottima. Da migliorare anche le liste d'attesa".
“I progetti su cui concentriamo il nostro impegno – ha spiegato Evaristo Giglio – riguardano l’attivazione di nuovi modelli di Reti Cliniche Integrate tra attività specialistiche e medici di famiglia, la definizione di protocolli tra Medici di famiglia e Day Service (Medicina Interna dell'Ospedale) per i percorsi diagnostico-terapeutici della fascia di pazienti fragili, la riorganizzazione dei flussi e della programmazione nell'accesso alle Cure intermedie, i percorsi di alleanza terapeutica per l'appropriatezza tra specialisti, medici di famiglia e pazienti, l’attivazione di un gruppo multidisciplinare per la prevenzione del disagio giovanile. Per quanto riguarda i lavori in itinere, ricordo il rifacimento del tetto e dell’impianto di climatizzazione nel centro socio-sanitario di San Giovanni, la ristrutturazione degli spazi nella Casa della Salute di San Giovanni e il cablaggio strutturato presso vari centri socio-sanitari nelle aree più periferiche”.