Si allunga la lista dei comuni valdarnesi che hanno risposto all’appello dell’Autorità Idrica Toscana, emettendo le apposite ordinanze anti-spreco. Ma le aziende agricole guardano con estrema preoccupazione alle previsioni meteo
Resta critica la situazione in Toscana, e in Valdarno, sul fronte della siccità. Caldo e carenza di precipitazioni abbondanti hanno accresciuto la preoccupazione per le riserve idriche sul territorio. Ll'Autorità Idrica Toscana ha già attivato ulteriori pozzi per garantire l'approvvigionamento idrico in molte zone regionali, compreso il Valdarno: qui sono stati attivati due pozzi a Laterina.
Intanto si allunga l'elenco dei comuni che hanno risposto all'appello della stessa Autorità, e hanno così emesso le ordinanze anti-spreco. Dopo Montevarchi e Cavriglia, che lo avevano fatto nei giorni scorsi, stamani hanno firmato i provvedimenti anche i sindaci di Rignano, Daniele Lorenzini, e di Laterina, Catia Donnini. Gli altri dovrebbero farlo già nelle prossime ore.
Le ordinanze, lo ricordiamo, obbligano i cittadini a usare in modo "estremamente accorto l’acqua fornita da pubblico acquedotto" e a "impiegarla esclusivamente per gli usi alimentari ed igienico-sanitari". Severamente vietato invece "l’impiego di acqua potabile per le seguenti attività: lavaggio di cortili e piazzali; lavaggio domestico di veicoli a motore; innaffiamento di giardini, prati ed orti; il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili, anche se dotate di impianto di ricircolo dell’acqua". Per chi viene sorpreso a utilizzare acqua per questi scopi sono previste multe anche salate.
Intanto le preoccupazioni sono forti anche nelle aziende agricole. E Confagricoltura Toscana, dopo la dichiarazione dello stato di calamità, ha chiesto attenzione su questo tema: " Ci auguriamo che nei provvedimenti che saranno presi non siano assolutamente coinvolte tutte quelle attività che riguardano l'agricoltura. Vogliamo ricordare infatti che le nostre piante hanno bisogno giornaliero di acqua e resta vitale l'approvvigionamento. Limitarne l'uso significherebbe condannare a morte le nostre colture e dare un colpo di grazia alla produzione 2017”, ha detto Antonio Tonioni, vicepresidente di Confagricoltura Toscana.