Il legame tra Bucine e l’ambasciata indiana è nato negli ultimi due anni e si sta concretizzando con visite istituzionali, rapporti economici e di promozione turistica. Luca Luzzi racconta quali sono i prossimi obiettivi
Lo scorso luglio l’ambasciatore indiano a Roma Anil Wadhwa era in visita ufficiale a Bucine per incontrare l’amministrazione e alcuni imprenditori del territorio. È solo l’ultimo degli appuntamenti che dimostrano le relazioni tra l'amasciata dell'India e Bucine avviate da due anni. A raccontare come tutto sia nato è Luca Luzzi, consigliere comunale di maggioranza che si occupa personalmente della sinergia tra le istituzioni e dei progetti in fase di sviluppo.
“Tutto è iniziato per caso a maggio 2014, quando mi chiesero di andare a prendere una persona indiana ospite qui in zona perché conosco la lingua inglese: parlando, ho scoperto che si trattava del Primo Segretario per gli Affari culturali dell’ambasciata indiana a Roma. Abbiamo stretto un bel rapporto e i contatti sono continuati anche dopo la sua partenza. Poco tempo dopo mi è arrivata una chiamata da Roma, perché l’ambasciatore stesso aveva intenzione di fare un viaggio proprio qui a Bucine, così l’abbiamo organizzata: è rimasto molto colpito dalle bellezze del territorio”.
Da quel primo incontro casuale poi è nata una serie di contatti: l’anno scorso è venuta in Valdambra, inviata su suggerimento dell’ambasciata, una giornalista di una rivista indiana che ha pubblicato l’articolo lo scorso marzo in cui viene presentato Bucine e il territorio vicino come uno dei cinque luoghi da vedere nel mondo. “Alla fine del 2015 è cambiato l’ambasciatore, perché non si può ricoprire questo ruolo nello stesso posto per più di tre anni, ma non i funzionari e noi abbiamo mantenuto il rapporto di scambio e contatti con lo stesso Primo Segretario”, racconta Luzzi.
La relazione che si è creata lavora su alcuni progetti e iniziative già attivate a Bucine, come la visita di un gruppo di imprenditori e la presenza per un giorno dell’ufficio del Consolato in piazza per rilasciare documenti. “I progetti sono suddivisi in tre fronti: olio e vino perché entro la fine dell’anno forse verranno qui degli imprenditori interessati ai nostri prodotti; il turismo per riuscire a far arrivare gruppi di turisti e organizzare eventi, come matrimoni indiani che abbiamo visto anche a Firenze. Inoltre a settembre un gruppo di operatori turistici indiani dovrebbe venire a vedere il territorio e quello che può offrire. Infine nel campo della moda, dato che l’ambasciatore interessato ad eventuali sinergie, per uno sbocco per i loro prodotti, soprattutto lana, tessuti e prodotti finiti”.
“Vorrei sottolineare e chiarire che questo rapporto e le iniziative non hanno nessun costo per l’amministrazione comunale. Se c’è stata qualche spesa, è stata a carico dell’ambasciata, come l’organizzazione dell’ufficio mobile del Consolato”, precisa Luzzi. Le relazioni instaurate in questi due anni hanno visto la collaborazione e il supporto fondamentali del comune di Bucine, della comunità indiana e il loro rappresentante Pabla, oltre ad alcuni enti e associazioni di zona, tra cui l’Associazione Terre di Mezzo, la Strada del Vino e l’Associazione degli agriturismi della Valdambra. “Abbiamo una comunità ben integrata nel territorio e nel mondo del volontariato, che coinvolgiamo nella nostra realtà”.
“Per me è un orgoglio vedere un rappresentante istituzionale così importante, di un Paese molto popoloso, interessato a quello che Bucine e la nostra zona possono offrire sotto vari punti di vista, dall’economia al turismo, perché abbiamo un grande potenziale. Possiamo dire che Bucine è il referente in Toscana per l’ambasciatore indiano” – conclude Luzzi – “I nostri obiettivi? Trovare canali per esportare i nostri prodotti e portare il turismo indiano qui, poi siamo aperti a suggerimenti per idee di progetti e collaborazioni da sviluppare”.
