In un comunicato congiunto Idea Comune, Insieme Figline Incisa, Movimento 5 Stelle, Forza Italia-Udc, Salvare il Serristori si appellano al commissario Antonio Lucio Garufi perchè “verifichi il rispetto delle regole da parte di Mugnai (Pd) ed eventuali fughe di dati sensibili dal Comune”. Giulia Mugnai replica: “Ci dispiace se qualcuno non ha gradito, ma tengo a sottolineare che il nostro servizio di newsletter prevede la possibilità di cancellare il proprio indirizzo”
“Basta con lo spam di Giulia Mugnai”. Le cinque liste che concorrono, insieme a quella del Pd, alle elezioni amministrative si rivolgono direttamente al commissario del Comune unico, Antonio Lucio Garufi: “Sia tutelata la privacy, il commissario Garufi verifichi il rispetto delle regole da parte di Mugnai (Pd) ed eventuali fughe di dati sensibili dal Comune”. La candidata del Pd replica e spiega che gli indirizzi sono di persone iscritte autonomamente al sito internet oppure raccolti nel corso di varie iniziative.
Secondo Idea Comune, Insieme Figline Incisa, Movimento 5 Stelle, Forza Italia-Udc, Salvare il Serristori "da settimane molti cittadini di Figline ed Incisa hanno visto arrivare alla propria casella di posta elettronica mail da parte di Giulia Mugnai, candidata sindaco del Pd, senza che abbiano fornito il loro indirizzo né tantomeno dato il loro assenso all’utilizzo dei dati personali".
“Le mail – sottolineano i candidati sindaco delle cinque liste – sono giunte a persone che non hanno fornito i propri indirizzi di posta elettronica alla coalizione di Giulia Mugnai, e che non hanno nemmeno votato alle primarie del Pd. Con quali modalità sono stati reperiti gli indirizzi? La candidata sindaco del Pd mostri le liberatorie di chi è inserito nella newsletter e faccia piena chiarezza sull’accaduto spiegando le modalità con le quali sono stati reperiti gli indirizzi e se abbia affidato il servizio a società esterne, nel nome della trasparenza, della correttezza e della sobrietà elettorale. Ricordiamo che sulla materia anche il Garante della Privacy si è recentemente espresso fornendo una dettagliata indicazione sul corretto utilizzo delle e-mail per la propaganda elettorale”.
Per questo i cinque candidati sindaco annunciano che consegneranno una lettera al commissario Antonio Lucio Garufi chiedendo “di verificare la correttezza di tali modalità di propaganda ed eventuali fughe di dati sensibili da parte dell’amministrazione pubblica, visto il numero impressionante di mail inviate da Giulia Mugnai”.
Infine i cinque candidati lanciano un invito anche ai cittadini a verificare l’arrivo di eventuali e-mail indesiderate, ricordando che il Garante della Privacy, con il provvedimento 107 del 6 marzo 2014 ha ribadito: “l’interessato, rivolgendosi al titolare o al responsabile del trattamento, può in ogni momento esercitare i diritti di cui all'art. 7 del Codice. Al riguardo, può accedere ai suoi dati personali, chiederne l'origine, l'aggiornamento o la rettifica; ottenere gli estremi identificativi del titolare o del responsabile, l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati; infine può richiedere la cancellazione o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e può opporsi al trattamento per motivi legittimi”.
La candidata Sindaco Giulia Mugnai replica alle accuse:
"Gli indirizzi della nostra newsletter appartengono a persone che si sono iscritte autonomamente attraverso il sito internet ww.giuliamugnai.it o sono stati raccolti durante le iniziative svolte negli anni dal Partito Democratico, comprese le varie elezioni primarie, come le ultime dello scorso 9 marzo alle quali hanno partecipato più di tremila persone. Ci dispiace se qualcuno non ha gradito, ma tengo a sottolineare che il nostro servizio di newsletter prevede la possibilità di cancellare il proprio indirizzo e quindi di non ricevere le nostre comunicazioni ed è scritto in modo chiaro e inequivocabile nel corpo della mail".
"Il nostro è un partito grande e a contatto con la gente, è un peccato che gli altri, non avendo lo stesso radicamento, gridino allo scandalo quando l'unico scandalo è che si trovino d'accordo solo per attaccare personalmente la candidata del Pd. Ci dispiace anche che per attaccarci strumentalizzino opportunità di informazione e partecipazione di cui alcuni dei nostri oppositori fanno spesso una bandiera, evidentemente in maniera demagogica".