30, Giugno, 2024

Area verde di via Fratelli Cervi, partita la raccolta firme. “Vogliamo rimanga una zona libera, inclusiva e democratica”

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È partita la raccolta firme per ‘salvare’ l’area verde fra Via Fratelli Cervi e Viale Cadorna a Montevarchi: una petizione promossa dai residenti della zona, per chiedere all’Amministrazione comunale di tornare sui propri passi. La giunta ha infatti dato il via libera alla concessione per 9 anni (rinnovabili) di quell’area ad una società privata per la realizzazione di una struttura con gonfiabili e giochi al chiuso per bambini, una struttura per circa 1.500 metri quadrati che occuperà dunque una parte dell’area verde.

I cittadini, dopo l’incontro della scorsa settimana alla presenza dei rappresentanti delle minoranze del Consiglio comunale, hanno deciso di mettersi insieme e promuovere appunto una petizione. A spiegare il perché è Ilaria Nocentini, portavoce dei cittadini: “Noi raccogliamo firme perché vogliamo che questo spazio verde resti così com’è. Questa è l’unica area verde rimasta pubblica ad uso gratuito, di tutta la comunità e di tutti i cittadini, in cui le persone si ritrovano per giocare, per stare insieme. Tutti noi paghiamo le tasse, non dovremmo spendere altri soldi per portare i nostri figli a giocare qui. Il comune di Montevarchi dovrebbe considerarlo un vanto, valorizzarlo: è uno spazio inclusivo, democratico, libero. Ha bisogno solo di essere mantenuto e preservato”.

Nella prima giornata sono state già raccolte quasi trecento firme, e il gazebo con il banchino sarà presente ogni giorno fino al 10 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 17,30 alle 19,30; il sabato e la domenica invece al mattino.

E nel primo giorno si ferma a lasciare la propria firma anche un gruppo di ragazzi e uomini, di origine indiana, che sta giocando a cricket proprio in quell’area verde: “Veniamo spesso qui – spiega Vijay Kataria – giochiamo a cricket ma anche a calcio e ad altri sport. Ci spiacerebbe perdere quest’area, anche perché alcuni di noi non hanno la macchina, trovare un altro posto sarebbe difficile”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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