Sulla destinazione della ex are industriale, dove Unicoop Firenze ha acquistato 22mila mq di terreno, la Lista civica riporta in auge la proposta dei piccoli lottizzi
Riflettori puntati ancora sull'area di Sant'Andrea a San Giovanni, nata con la vocazione industriale ma mai decollata e anzi immersa da anni nel degrado. Sull'argomento torna la Lista civica Cresce San Giovanni.
Il dibattito si è acceso nel 2011 quando viene ventilata la trasformazione in commerciale. Nel 2012, poi, l'allora assessore Spadaccio annuncia maggiore flessibilità per l'area e la possibilità di suddividerla in piccoli lotti, destinati anche ad attività commerciali.
Nel corso del consiglio comunale del 22 maggio il sindaco Maurizio Viligiardi, rispondendo a un'interrogazione del capogruppo di Cresce San Giovanni conferma le voci che girano in città: Unicoop Firenze ha acquistato la parte centrale dell'area di Sant'Andrea, una parte appartente una volta all'IVV, l'altra alla famiglia Casprini.
Successivamente rispondendo a Confcommercio Maurizio Viligiardi sottolinea: "Ritengo che per un amministratore pubblico sia obbligatorio interloquire con chi possiede pezzi così importanti del nostro territorio e sia doveroso agire come stimolo perché si lavori per trovare aziende che hanno intenzione di insediarvisi e accrescere l'occupazione a San Giovanni e nel Valdarno. Questo ho fatto e questo continuerò a fare".
Adesso sulla vicenda torna anche il capogruppo della Lista civica Cresce San Giovanni che definisce la situazione "Un errore, che potrebbe aprire a futuri insediamenti commerciali". Poi traccia la storia dell'area.
Francesco Carbini avanza anche proposte: "Principalmente lo riteniamo un attacco al commercio al dettaglio del centro storico. Abbiamo proposte da fare come sporzionare l'area in piccoli lotti artigianali per permettere agli imprenditori di insediarsi nella zona e per far si che il centro storico rimanga il centro commerciale naturale d'eccellenza del Valdarno".
Francesco Carbini, poi, termina: "Unicoop Firenze, come affermato il sindaco in consiglio comunale, ha acquistato 22.000 mq. La nostra paura è che i 3.000 mq destinati al commerciale siano soltanto l'inizio. Questa è la nostra paura: sarebbe il suicidio della città. Sarebbe la sua morte. Sarebbero gli stessi errori commessi a Montevarchi e a Figline spostando il baricentro delle iniziative e degli interessi dei cittadini nelle periferie. Se è quello che vuole la giunta noi ci opporremo in tutti i modi possibili. Speriamo che alle nostra protesta si associno tutte le associazioni di categoria".