26, Luglio, 2024

Arduino Casprini: a tredici anni dalla morte di lui rimane ancora un ricordo indelebile

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Il 26 dicembre 2004 perse la vita in un gravissimo incidente stradale uno tra gli uomini, tra gli imprenditori e tra gli sportivi più amati e stimati non solo in Valdarno

Aveva confessato la sera della tradizionale cena natalizia nel dicembre 2004 il suo sogno: portare la Sangiovannese in serie B. E avrebbe realizzato il suo desiderio se un tragico destino dopo pochi giorni, il 26 dicembre, non avesse messo fine alla sua vita. Arduino Caprini, a distanza di 13 anni dalla sua morte, rimane ancora vivo nei ricordi di tantissime persone. E non solo in Valdarno.

Dopo l'ascesa nell'allora C1 della squadra guidata da Mister Maurizio Sarri, per la 'sua' Sangiovannese aveva ancora grandi obiettivi e non li nascondeva. La sua morte in un incidente avvenuto sulla provinciale delle miniere, in prossimità del Porcellino, gettò nello sconforto il popolo azzurro e tutti coloro che avevano avuto la fortuna di conoscerlo.

Ironico, affabile, sagace sia nel mondo degli affari che in quello del pallone, Casprini era l'uomo del quale "potevi fidarti di una semplice stretta di mano", dicevano in tanti, era l'uomo conosciuto per la sua lealtà e correttezza, che era riuscito a portare a San Giovanni Ciccio Baiano e che si confrontava nella stessa identica maniera con i grandi imprenditori, con i tifosi e con gli amici di sempre.

La sua morte lasciò un vuoto enorme nella famiglia, nella Sangiovannese, in tutta la città. A distanza di tredici anni il suo ricordo non si è affievolito ma anzi è ancora più forte come avviene per tutti coloro che hanno saputo lasciare con le proprie azioni un'orma indelebile nelle opere realizzate e nei rapporti instaurati con gli altri.

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