22, Novembre, 2024

Ardengo Soffici: a 140 anni dalla sua nascita, l’omaggio di Rignano

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Doppio appuntamento nel fine settimana del 6 e 7 aprile: due momenti dedicati ad Ardengo Soffici, pittore, poeta scrittore e critico d’arte,per celebrare i 140 anni dalla sua nascita al Bombone, piccola frazione di Rignano

Rignano si prepara ad omaggiare il suo concittadino illustre Ardengo Soffici: pittore, poeta scrittore e critico d’arte, Soffici nacque al Bombone il 7 aprile del 1879, allora minuscola frazione poco distante dal capoluogo. A 140 anni dalla sua nascita, dunque, saranno due le iniziative in programma il 6 e 7 aprile, che si inseriscono tra quelle promosse dal Sistema museale Chianti Valdarno di cui è parte anche il Comune di Rignano. 

Ardengo era figlio di Giovanni Soffici, fattore, a sua volta figlio di un facoltoso contadino di San Casciano in Val di Pesa, che si occupava di otto poderi di proprietà delle parrocchie di Santo Stefano a Torri e di San Cristoforo, distribuiti nelle colline intorno al Bombone. La madre Egle, proveniva dalla famiglia Turchini di Poggio a Caiano. Dal matrimonio combinato tra lo scapolo Giovanni, ormai quarantenne, e la ventisettenne Egle Turchini, nacque nel 1879, nell’abitazione più grande e comoda tra quelle che formavano il piccolo borgo del Bombone, il piccolo Ardengo. Il soggiorno del Soffici tra le colline rignanesi si protrasse dal 1879 al 1893, quando il padre fu costretto a lasciare il Bombone e trasferire la famiglia a Firenze. 

Molti anni più tardi Ardengo Soffici racconterà la storia della sua infanzia in un libro intitolato L'Uva e la Croce, il primo volume della sua autobiografia, 'Autoritratto di artista italiano nel quadro del suo tempo', data alle stampe nel 1951. L’uva e la croce erano le due voglie con le quali era nato il piccolo Ardengo, la prima sulla fronte, l’altra sul ventre, segni forse, come lui stesso argomenta, della gioia di vivere e del sacrificio. 

Nel 1900 Soffici parte per Parigi facendo di tanto in tanto ritorno a Firenze, fino al definitivo rientro nel 1907. Nella "ville lumiere" egli avrebbe conosciuto la moderna pittura francese e i futuri esponenti delle avanguardie artistiche, Picasso, Braque, Apollinaire e tanti altri. Da quel momento anche la sua strada diventò quella dell'arte. 

Sabato 6 aprile, alle 17.30 alla Pieve di San Leolino, è in programma una conferenza del prof. Farinella, docente di storia dell’arte moderna all’Università di Pisa, che si incentrerà proprio sugli anni giovanili di Soffici, in particolare sull’esperienza parigina e sugli gli anni successivi al ritorno a Firenze.

Domenica 7, invece, alle 10.30 dal Bombone partirà una passeggiata, accompagnata dalla storica dell’arte Lucia Bencistà e dalle letture di Maria Italia Lanzarini per il Gruppo della Pieve, che sarà incentrata sulla visita ai luoghi legati all’infanzia dell’artista.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati