16, Novembre, 2024

Appello al coordinamento Pd del Valdarno: “No al sistema delle partecipate su acqua e rifiuti”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

In vista dell’incontro tra sindaci e segretari del Pd del Valdarno su tematiche sovracomunali il comitato “Le vittime di Podere Rota” lancia l’appello “affinché affrontino le questioni nell’interesse della collettività e tenendo conto delle istanze dalla società civile”

Il comitato “Le Vittime di podere Rota” lancia un appello al coordinamento Pd del Valdarno in vista dell’incontro tra sindaci e segretari del Partito democratico valdarnesi su tematiche sovracomunali di interesse strategico per il territorio. Sulle partecipate nella gestione dei servizi essenziali come acqua e rifiuti il comitato chiede che le questioni siano affrontate nell’interesse della collettività e tenendo conto delle istanze dalla società civile.

"Il primo impegno di chi vuole rappresentare i propri concittadini dovrebbe essere quello di garantire i beni essenziali per la comunità e per far questo, la politica di gestione dei beni comuni e dei servizi essenziali, deve farlo con la massima serietà e correttezza. Il sistema pubblico/privato adottato nella gestione dei servizi della nostra regione, ha fallito gli obiettivi per cui era nato (più servizi ; minor costo), in Toscana, alle tariffe sui rifiuti fra le più care d’Italia, non corrispondono servizi di pari livello e non si raggiungono gli obiettivi di raccolta differenziata, che è scarsa e fatta male, ben lontana dagli obiettivi Europei e del piano regionale (il 70% al 2020, era il 65% al 2012)".

"Di tutte le tonnellate di rifiuti urbani prodotti ogni anno In Toscana, solo il 50% circa viene intercettato dalla raccolta differenziata, e di questa, più del 20 % è da buttare e conferita in discarica. Siamo molto lontani dagli obiettivi di conferimento in discarica (max 10%). Siamo molto lontani dal traguardo del riciclo effettivo (per il Prb 60% nel 2020). Siamo molto lontani dalla realizzazione dell’economia circolare che ad oggi rimane solo un bel concetto europeo. Sono ancora troppi i comuni che non raggiungono le quote di legge di differenziata e che pagano multe salate, le famose ecotasse, riversate sui cittadini".

Il comitato "Le vittime di Podere Rota" continua: "In Valdarno si riversa proprio tutto sui cittadini: tasse, disservizi e una grossa discarica che si fa sentire nell’ambiente circostante con disagi gravissimi per la salute e qualità di vita dei cittadini e che raccoglie da decenni, oltre a tutto quello che non viene differenziato, anche i rifiuti da fuori ambito. La cosa più assurda è che anche questi cittadini che subiscono i gravi disagi dagli impianti di conferimento e trattamento rifiuti, sono costretti a pagare una ulteriore quota nelle tasse sui rifiuti: la quota per il 'disagio provocato' che va al comune sede di impianto a compensazione dei disagi (da noi) arrecati. Al danno anche la beffa. Come Comitato 'Le Vittime di Podere Rota' ribadiamo la necessità di un’alternativa a questo schema misto pubblico-privato, frutto di intese tra politica, grandi multi-utilities e mondo della finanza, troppo lontano dalle esigenze e dai bisogni della popolazione e dall’ambiente".

"In questo periodo all'interno del partito, che governa da anni il nostro territorio, e che è l'artefice di questo sistema, si comincia a notare dei disaccordi sia sul sistema gestione che sulle tariffe. Il gestore unico dei rifiuti per l’ATO SUD, 6 Toscana, è un’azienda commissariata, vincitrice di una gara di appalto ventennale su cui pende un’inchiesta giudiziaria, sta gestendo il servizio fra mille problematiche legali e conti in rosso, il suo sistema non è mai decollato e non è mai stato troppo apprezzato dagli stessi Comuni, All’assemblea dei sindaci riuniti in Ato Toscana Sud più volte l’atmosfera si è riscaldata discutendo sul legame con Sei Toscana, sulle modalità della raccolta dei rifiuti e sulle tariffe, è stata perfino chiesta una assemblea straordinaria per valutare la possibile uscita dal contratto di servizio. L’ultimo atto significativo sono le dimissioni del suo presidente Roberto Paolini. Ma Il socio pubblico è inerme, e in minoranza, le quote societarie, un tempo pubbliche, sono passate al socio privato. Così facendo il gestore del servizio pubblico è diventato proprio il 'finto privato' che alla fine fa anche il controllore".

Da qui l'appello: "Invitiamo quindi il coordinamento dei sindaci e dei segretari Pd, complici di questo sistema fallimentare, ad affrontare le questioni nell’interesse della collettività e tenendo conto delle proposte dalla società civile e soprattutto invitiamo tutte le altre forze politiche a formulare proposte innovative in tal senso. Ma soprattutto ci auguriamo che siano ancora tutti concordi e intenzionati a che Podere Rota chiuda nel 2021 e che si comportino di conseguenza".

 

 

Articoli correlati