È stato uno dei pomi della discordia che hanno portato a una frattura tra Sel e la maggioranza. Adesso, però, l’apertura di via Roma suscita l’intervento anche di Terranuova in Comune, decisione afferma il gruppo “peraltro già richiesta come sperimentazione dalle opposizioni nella passata legislatura”
"L’unico intervento in sei mesi di governo” l'ha definita il gruppo consiliare Terranuova in Comune ma l'apertura di via Roma è stata anche una delle cause della frattura tra la maggioranza e Sel.
Lo scorso 21 gennaio il sindaco Sergio Chienni annuncia la decisione di riaprire il sabato pomeriggio via Roma al traffico. Rimarrà chiusa soltanto la domenica. Le motivazioni: "favorire la frequentazione, le attività e la vitalità del centro storico". D'altronde afferma il sindaco: "l'esperienza ha chiaramente testimoniato che il sabato pomeriggio, in orario di chiusura al traffico, il centro storico è stato scarsamente frequentato".
Due giorni dopo l'annuncio Sel, Sinistra ecologia e libertà, esprime in una conferenza stampa il dissenso su decisioni prese dall'amministrazione senza un proprio coinvolgimento. "Tutte e tre assunte senza consultarci e questo nonostante si tratti di tre provvedimenti che hanno un peso importante per i cittadini, e che in parte vanno anche contro al programma elettorale presentato ai terranuovesi e condiviso dalle forze della coalizione".
Adesso anche Terranuova in Comune entra nel merito:
“Ringraziamo l'amministrazione Chienni che, ogni due giorni, ci ricorda l'unico intervento realizzato in sei mesi di governo, degno di nota: l'apertura di via Roma, peraltro già richiesta come sperimentazione dalle opposizioni nella passata legislatura. Prendiamo nota dei ‘paletti’ messi a protezione del percorso pedonale scolastico di indispensabile necessità, oltretutto montati su una strada di proprietà di privati, collegati nel prolungamento del percorso con i bruttissimi ‘spartitraffico’ in plastica che fanno da orrendo corredo allo storico viale Piave".
"A completamento degli ‘ingenti’ interventi sulla viabilità, sempre in risposta della pressante e continua richiesta di messa in sicurezza all'altezza dell'incrocio di via Rossini e via Dante, si sono posizionati, al posto del tanto decantato semaforo, 8 blocchi cilindrici precompressi di pessimo gusto ad amplificare la scarsa qualità urbana che in questi anni ha caratterizzato la nostra città. Quello che ci chiediamo è se veramente occorreva scomodare un famoso studio di Perugia per redigere un piano del traffico, pagato ben 30.000 euro, per mettere, due sensi unici, alcuni paletti, e alcuni dissuasori di dubbia bellezza. Complimenti, soldi spesi bene, sicuramente a vantaggio di professionisti e consulenti”.