L’incontro, organizzato dal Comune di Terranuova, si è tenuto nella sala del consiglio. “Non solo una commemorazione per l’anniversario della strage, ma un’occasione per conoscere le dinamiche mafiose”
“Da ragazzo non ho potuto giocare coi miei coetanei perché i miei genitori per proteggermi non mi facevano uscire. Infatti la mafia si insinua subdolamente anche tra i più piccoli che giocano in strada, chiedendogli, in cambio di denaro, di segnalare l’arrivo delle forze dell’ordine o di persone estranee al quartiere. In seguito chi ha fatto da ‘palo’ viene coinvolto via via in azioni sempre più delittuose. Giocare coi miei coetanei era un mio diritto che la mafia mi ha tolto, così come sottrae tanti diritti anche agli adulti. Per affermare questi diritti e contrastare il perpetrarsi di ingiustizie sono entrato in Polizia”.
A parlare è Angelo Corbo, il poliziotto componente della scorta del giudice Giovanni Falcone, sopravissuto alla strage di Capaci. Il 23 maggio 1992, essendo il più giovane degli uomini di scorta, si trovava nella macchina che seguiva il giudice, seduto dietro, incaricato di controllare il lato posteriore. Nonostante le ferite riuscì a raccontare quanto era accaduto.
Nell'iniziativa organizzata dal Comune di Terranuova ha incontrato 120 alunni della scuola secondaria di primo grado di Terranuova.
“Quella di Capaci è ancora oggi una ferita profonda per il nostro Paese, un’esperienza estremamente drammatica – ha detto il Sindaco Sergio Chienni nell’introduzion – L’incontro di oggi non vuole essere una mera commemorazione ma un’occasione per parlare di mafia, per imparare a riconoscere e combattere atteggiamenti di prepotenza che si vivono nel quotidiano. Il nostro territorio – ha continuato il Sindaco – non è immune a fenomeni mafiosi e la presenza di due immobili confiscati alla criminalità lo dimostrano. Dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione e l’incontro di stamani offre agli studenti la possibilità di conoscere una pagina della nostra storia recente direttamente dalla testimonianza di un sopravvissuto alla strage”.
Angelo Corbo, è divenuto agente di polizia nel 1987 e fu chiamato a sorvegliare l'abitazione di Sergio Mattarella. Successivamente passò alla scorta di Giovanni Falcone. Dopo la Strage di Capaci, ottenne il trasferimento alla Polizia Scientifica. Autore del libro “Strage di Capaci. Paradossi, omissioni e altre dimenticanze”, ha raccontato agli studenti quei terribili momenti vissuti venticinque anni fa a pochi metri dallo svincolo di Capaci, analizzando gli aspetti umani della strage e le emozioni di quei giorni.
L’incontro nella sala del consiglio comunale è stata anche occasione per poter illustrare le ragioni che lo hanno indotto ad entrare nel corpo della Polizia e a 24 anni a far parte della scorta del giudice Giovanni Falcone.
Corbo prosegue la battaglia contro la mafia parlando ai ragazzi delle scuole.