Sono 101 le meraviglie segnalate dalla giornalista e critica d’arte Beba Marsano, in questo secondo titolo della collana “Vale un viaggio”, per il quale ha percorso in lungo e largo l’Italia per selezionare luoghi d’arte e di bellezza fuori dai tradizionali percorsi. E in mezzo c’è anche il Tempietto della reliquia del Sacro Latte di Montevarchi
Anche il Tempietto della reliquia del Sacro Latte, gioiello Robbiano custodito all'interno del Museo d'Arte Sacra di Montevarchi, finisce nella selezionatissima lista delle 101 meraviglie italiane scelte da Beba Marsano per la seconda edizione di "Vale un viaggio", collana dedicata a quelle opere d'arte e quei luoghi d'Italia magari meno conosciuti, ma non per questo di minor valore artistico, culturale, storico.
Per questo secondo volume, "Altre 101 meraviglie d'Italia da scoprire", Beba Marsano, giornalista e nota critica d’arte, ha percorso in lungo e largo il Bel Paese, andando a selezionare 101 luoghi d’arte e di bellezza (che vanno a sommarsi a quelli già pubblicati nel precedente volume "Vale un viaggio. 101 meraviglie d’Italia da scoprire"), fuori dai tradizionali percorsi proposti a un turismo ormai assuefatto soltanto ai grandi miti italiani. Lavoro impegnativo, che l’autrice ha condotto recandosi nei rispettivi luoghi non solo col fine di fornire al lettore una preziosa antologia di siti artistici e luoghi naturalistici da riscoprire e proporre nel loro oggettivo valore, ma anche di trasmettere le emozioni, da lei vissute in prima persona, al momento della scoperta degli stessi.
E sono undici le opere e i luoghi d'arte consigliati in Toscana: solo uno in Valdarno. È, appunto, il Tempietto, capolavoro della fine del XV secolo, interamente decorato dalle ceramiche invetriate di Andrea Della Robbia. L'opera fu commissionata dalla Fraternita, per custodire la Reliquia del Sacro Latte della Madonna, donata secondo tradizione da Carlo d'Angiò al Conte Guido Guerra. Il Tempietto robbiano oggi si trova all'interno del Museo d'Arte Sacra della Collegiata di San Lorenzo, ricostruito come si presentava all’interno della Chiesa prima di essere smontato agli inizi del XVIII secolo.