L’accordo raggiunto da Partito Comunista Italiano, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo per le elezioni amministrative di Figline e Incisa. Gli obiettivi programmatici
Correranno uniti alle prossime elezioni amministrative, i partiti di sinistra di Figline e Incisa. Il Partito Comunista Italiano, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo hanno firmato un documento comune. "Proporremmo nostri simboli e candidati, sia di espressione diretta che indipendenti. I tre Partiti sono alternativi alla destra e anche al PD, avversi a qualsiasi riedizione del centrosinistra, la cui deriva politico-culturale liberista, causando una profonda frattura con il blocco sociale di riferimento per la Sinistra, ha determinato una spinta reazionaria da cui traggono beneficio forze politiche xenofobe-razziste o demagogiche".
"I tre Partiti – si legge nella nota – si propongono di imprimere una svolta politica, sociale e culturale nella gestione del Comune in modo che esso ritorni vicino ai bisogni della popolazione amministrata, in particolar modo a quella economicamente e socialmente più debole. Il passaggio elettorale di domenica 26 maggio sarà per noi occasione di visibilità della nostra azione di difesa dei ceti sociali subalterni".
"La democrazia oggi gode di scarsa salute: la rappresentanza si è svuotata a causa di leggi truffa elettorali maggioritarie, dell’introduzione dei collegi uninominali, elezione diretta dei sindaci, istituzione delle Aree Metropolitane al posto delle Province, fusione dei Comuni, tagli ai servizi, selvagge privatizzazioni giustificate con i vincoli di bilancio. Mentre le destre si fanno più forti, è chiara l’urgenza di dare risposte adeguate ai ceti colpiti dal clima d’odio sociale e coinvolti in una guerra tra poveri. L’obiettivo della lista unitaria di classe è difendere i diritti e la dignità del ceto medio impoverito e dei ceti sociali più deboli", spiegano i tre partiti di sinistra.
Alcuni punti del programma elettorale sono già stati fissati. Fra questi: "Ritornare alla gestione diretta comunale di mense scolastiche, assistenza trasporto alunni, farmacie comunali, gestione gas; indire il referendum di conferma o meno della fusione dei Comuni di Figline e Incisa Valdarno, qualora diventi legge la proposta presentata in Parlamento;far tornare l’acqua a essere un bene essenziale; cessare il consumo di suolo e recuperare il costruito tramite interventi agevolativi del Comune; dotare gli edifici pubblici di impianti producenti energia da fonti rinnovabili; riqualificare la Sanità Pubblica della nostra zona facendo perno sull’Ospedale Serristori; cessare il processo di privatizzazione dei servizi sanitari e assistenziali; concertare con gli enti preposti la costruzione del secondo ponte sull’Arno; affrontare con determinazione il destino delle ex-Scuole Lambruschini e di altre opere edili private rimaste incompiute; costruire un nuovo e moderno edificio scolastico nell’area dell’ex-Inapli a corollario della sede principale dell’Istituto “Vasari”; censire e recuperare aree e edifici pubblici dismessi per creare spazi aperti e fruibili".