Dalle elementari allo stadio comunale, fino alla messa in sicurezza del torrente Rantigioni: il Gruppo dei Genitori che nelle scorse settimane ha raccolto 1500 firme contro l’accorpamento in un unico plesso delle scuole medie, ora fa l’elenco di quello che manca a Faella. “Ma i soldi per i lavori pubblici a Pian di Scò ci sono, e tanti”
Non si ferma la battaglia del Gruppo Genitori Faella, già protagonista dell'ormai famosa raccolta firme contro il progetto di accorpamento delle scuole medie a Pian di Scò. "1500 firme ci sembravano un punto di partenza quanto meno per aprire un confronto sul delicato tema del plesso unico. Con estremo rammarico ci troviamo invece a denunciare la grave mancata risposta", scrivono in una lettera aperta protocollata oggi all'attenzione di sindaco e giunta.
Sul tavolo, però, non c'è solo la questione delle scuole. Ma una serie di richieste di un paese che si sente "fatto fuori" dalle politiche comunali, "che sono sempre nel segno del piandiscocentrismo", scrivono. "Faella avrebbe bisogno di investimenti, eppure il vostro piano triennale delle opere pubbliche parla chiaro: nessun intervento per le scuole, salvo poi apparire 200mila euro per un intervento previsto nel 2018 e pubblicato, guarda caso, solo dopo l’assemblea pubblica del 27 gennaio. L’unica cosa che avete fatto finora è stata privare la scuola primaria di uno spazio vitale per realizzarvi una inutile sala consiliare, e chiudere un bagno riservato ai disabili. La situazione non è certo migliore alla scuola secondaria di primo grado dove piove in ben due aule, dove mancano attaccapanni nei corridoi ed una attrezzatura informatica decente".
Nell'elenco di quello che manca il Gruppo Genitori Faella inserisce altri capitoli: "Non avete previsto nessun intervento per l’adeguamento e la messa in sicurezza degli spogliatoi del Campo sportivo comunale “Angelo Fratini” ormai in condizioni precarie e assolutamente insufficiente per sopportare l’attività sportiva dei tanti tesserati che frequentano l’impianto; parlate di una fantomatica “casa della solidarietà”, il cui utilizzo non è stato mai chiarito; e non avete invece ancora avviato la realizzazione delle casse di espansione Rantigioni e la riparazione degli argini del torrente Faella che, previste nel primo anno del triennale 2015-17 con priorità 1, ad oggi non sono state oggetto di alcun intervento, mettendo ancora ad alto rischio molte abitazioni".
La lettera aperta commenta con sarcasmo l'unica opera pubblica finanziata per Faella ("una inutile pista ciclabile di 200 metri, adiacente ad una strada provinciale dove le auto sfrecciano a velocità sostenuta e dove l’utilizzo si limita a 3 mesi l’anno per 3 biciclette") e poi sottolinea le differenze con quanto investito invece su Pian di Scò: "Per la riqualificazione del viale De Gasperi (€ 1.350.000), per la sistemazione di Via Garbaglia e Via Marconi (€ 590.000), per l’ampiamento di Via Monamea (€ 320.000), per il parcheggio di Santa Maria a Scò (€ 160.000),l’area polivalente zona sportiva (€ 100.000), la riqualificazione della Ex Filarmonica (€ 600.000), la realizzazione della scuola dell’infanzia (€ 1.052.000), l'ampliamento del plesso scolastico (€ 700.000). Noi lo definiamo “piandiscocentrismo”!".
Infine, ancora una volta la richiesta di risposte chiare proprio sulla questione dell'accentramento delle scuole medie. "Il problema non è stato né affrontato né chiarito, tanto meno sono state date risposte alle domande poste dai cittadini nell'assemblea pubblica. Anche durante il consiglio comunale l'amministrazione ha continuato a tergiversare, minimizzare e divagare con risposte contraddittorie. Intanto, però, è imminente l'apertura del cantiere per l'ampliamento e la ristrutturazione del plesso scolastico di Pian di Scò: progetto finanziato allo scopo di realizzare un unico plesso per la scuola secondaria di primo grado. Allora ci chiediamo: questi soldi a cosa sono destinati? E’ possibile cambiare destinazione d’uso a dei soldi vincolati su un progetto (quello del plesso unico) presentato alla Regione Toscana? Oppure sono destinati proprio al plesso unico, ma sotto mentite spoglie? Ora è doveroso da parte vostra dare risposte certe e concrete alla cittadinanza".