19, Novembre, 2024

Altre sei persone intossicate da funghi velenosi in Valdarno, due le famiglie finite al Pronto soccorso

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Tre adulti si sono presentati in ospedale dopo aver mangiato una specie velenosa scambiata per le comuni Mazze di tamburo: lievi i sintomi. Una famiglia con un bambino di 5 anni ha ingerito invece un fungo tossico scambiato per Prugnolo: curati e dimessi dopo un giorno in ospedale. Torna ancora l’appello a non mangiare funghi senza averli fatti controllare

Altre sei persone intossicate, due famiglie che hanno mangiato funghi tossici pensando fossero commestibili. Tutti curati all'ospedale del Valdarno, e fortunatamente tutti guariti dall'intossicazione. Però resta alta l'attenzione su un rischio spesso, purtroppo, sottovalutato: e il numero di casi che si sono verificati, proprio in Valdarno, negli ultimi giorni, lo dimostra. 

La prima famiglia, composta da tre persone adulte, è arrivata al Pronto soccorso in serata lamentando nausea e malessere generale. Avevano raccolto e cucinato la “Macrolepiota venenata” scambiandola per la comune “Macrolepiota”, nota comunemente come Mazza di tamburo. L'identificazione dell'errore non è stata immediata: l’ispettorato micologico della Asl è intervenuto per accertare quale tipo di fungo fosse stato assunto e definirne la tossicità, ma è stato necessario andare a prendere i funghi non cucinati che la famiglia aveva lasciato a casa. Fortunatamente, gli effetti dei funghi tossici ingeriti sono stati lievi, poiché prima di essere cucinati erano stati sbollentati.

È andata peggio alla seconda famiglia, padre madre e un bambino di 5 anni, che si sono presentati a tarda notte al pronto soccorso della Gruccia lamentando forte vomito. Avevano mangiato funghi per cena, scambiandoli per il comune “Prugnolo” che per la verità nasce solo in primavera. Anche in questo caso, non avevano con sé i funghi non cucinati, portati solo dopo dal nonno. Ancora una volta l’intervento del micologo ha permesso di accertare che i funghi ingeriti non erano riconducibili al fungo "Calocybe gambosa", il Prugnolo appunto, ma alla specie "Entoloma lividum", fungo tossico che provoca violenta sindrome gastrointestinale. Dopo le cure del caso sono stati tutti dimessi il giorno dopo.

L'Ispettorato Micologico del Dipartimento della Prevenzione invita la popolazione a sottoporre a controllo micologico, prima del consumo, i funghi raccolti. Per questo ci sono in tutte le zone della provincia sportelli a cui si accede gratuitamente.

In Valdarno, lo sportello si trova all'Ospedale della Gruccia, (tel 055 9106381), ed è aperto ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 12,30 alle 13,30. Al di fuori di questi orari, in caso di necessità, è possibile prendere appuntamento telefonico con i micologi i quali, compatibilmente con le esigenze di servizio, potranno effettuare una consulenza micologica gratuita.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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