24, Novembre, 2024

Alla piscina comunale di Figline parte un corso di nuoto per donne musulmane. Polemiche dalla Lega

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Una volta alla settimana, di martedì mattina, la piscina comunale di Figline, gestita da Uisp Firenze, aprirà le porte per un corso di nuoto riservato a donne di fede musulmana. La decisione di attivare il corso è arrivata dietro richiesta di queste donne, che hanno espresso la volontà di frequentare la piscina: per consentire loro di svolgere l’attività in acqua, nel rispetto però dei precetti della loro fede, durante quell’ora di corso non sarà consentito l’accesso ad altre persone, in particolare uomini. Saranno presenti all’interno dell’impianto soltanto l’istruttrice, donna, e le partecipanti al corso.

“C’erano delle richieste in tal senso – spiega la Uisp Comitato di Firenze in una nota – e quindi i responsabili della struttura si sono organizzati per rispettare le esigenze del caso, come quella di mettere a disposizione operatori tutti al femminile e durante l’attività nella struttura non entra nessun altro all’infuori delle istruttrici. Il corso si tiene ogni martedì alle 8.30 e sono al momento sette le donne che hanno già aderito. Il tutto a rispecchiare i valori Uisp, che parlano di inclusione, integrazione e di parità di opportunità nel nome e attraverso lo sport.”.

Oggi la notizia ha suscitato forti polemiche da parte della Lega. “Questo non è un progetto di integrazione, è un progetto di segregazione che istituzionalizza l’apartheid per le donne musulmane. Una cosa orribile”. Così l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi e la capogruppo Lega in Consiglio regionale della Toscana Elena Meini. “Siamo di fronte all’ennesimo, orribile esempio di falsa integrazione, come è immediatamente evidente dal fatto, sbandierato, che ci saranno ‘solo istruttrici e vasche blindate’. Come si fa a parlare di ‘inclusione’ se i corsi sono, per l’appunto, ‘esclusivamente’ per donne musulmane? Basta con l’alibi della discriminazione e dell’integrazione difficile. La verità è che sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con le conquiste faticosamente raggiunte dalle donne in Occidente. E il Pd è colpevolmente complice, per biechi motivi elettorali, di questo pericoloso arretramento subculturale che sta prendendo sempre più piede nella nostra società”. E il deputato toscano della Lega Andrea Barabotti aggiunge: “È l’ennesimo caso di discriminazione, per così dire ‘al contrario’: la piscina comunale per alcune ore del giorno sarà dedicata esclusivamente alle donne musulmane. Per la Lega si tratta di una proposta assolutamente incostituzionale e razzista da fermare in tutti i modi. Chiediamo al PD toscano e al Sindaco di fare un passo indietro, nel rispetto degli italiani e della nostra Costituzione”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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