08, Novembre, 2024

Alessandro Gori presenta l’universo psichedelico di “Bolbo”

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Tutto ha inizio quando una famiglia disfunzionale si rifugia sotto al tavolo di cucina per rifarsi una vita là sotto. Inizia così il secondo romanzo dello scrittore aretino, una spirale di situazioni surreali intrise di umorismo nero. Domani sarà a Figline insieme al co-autore Gianluca Cincinelli per presentare il libro

Da pioniere dei blog a esordiente di successo nella narrativa, per la sua nuova fatica editoriale Alessandro Gori ha unito le forze con il compagno d’armi (e di banco, ai tempi del liceo) Gianluca Cincinelli e dato alle stampe “Bolbo”, secondo romanzo dello scrittore e blogger originario della Val di Chiana. Entrambi gli autori domani, sabato 21 febbraio alle 17.30, saranno alla biblioteca comunale Marsilio Ficino di Figline per presentare il libro edito da FuoriOnda.

Alessandro Gori cura dal 2005 il blog Lo Sgargabonzi, appellativo che gli si è appiccicato addosso tanto che ora indica l’autore più che il sito. Era l’alba dei blog letterari in Italia e Lo Sgargabonzi in breve divenne un riferimento. Oggi come allora raccoglie racconti, confessioni, recensioni, “ragionamenti”, il tutto imbevuto in una melma di umorismo scomodo, diagonale e spesso fastidioso diventato la cifra e l’unicità di Gori. Uno humour col quale corrode la pratica comune, nazionalpopolare, e il cinismo di chi la guarda con disgusto; i modelli, le mode, i valori, senza mai cedere alla presunzione di sentirsi al di sopra delle parti, semmai di demolire dal basso, rimestando nel torbido che è dappertutto, ma che in pubblico va soffocato. Con Gori finisce spesso che ci si ritrova divertiti e insieme smarriti o imbarazzati, prede del suo gioco. La sua idea di umorismo è finita alle attenzioni delle facoltà di psicologia e il modo unico che ha di auto-narrarsi su Facebook è stato preso in esame dalla saggistica.

I suoi libri sono un distillato di tutto questo. Lo era “Le avventure di Gunther Brodolini”, romanzo d’esordio pubblicato nel 2013 in cui un bambino di sette anni si muove attraverso un mondo fiabesco ma perverso in un crescendo di situazioni surreali. Formula più acerba rispetto a quella proposta nel recente “Bolbo”, uscito nel 2014, storia di una famiglia disfunzionale che la sera del Natale 1986 decide di rifugiarsi sotto al tavolo di cucina e rifarsi una vita lì sotto. Si innesca così un caleidoscopio di situazioni malate, salti nel tempo e nello spazio che coinvolgono, tra gli altri, Liam Gallagher (proprio il cantante degli Oasis), una famiglia di otto messicani e un orso di nome Greganti. A Marco Luchi, in pratica un terzo autore a margine, il compito di introdurre ogni nuovo capitolo con le sue straordinarie rime in endecasillabi.

In Bolbo si ride, eccome. Ma si ride “verde”, come ama ripetere il suo autore. Si ride col groppo in gola per un mondo agghiacciante, pervaso dall’orrore, incomprensibile. Gori e Cincinelli si concedono anche pagine introspettive, quando non addirittura esistenzialiste (su tutti i capitoli “L’insonnia”, “L’infinito” e “Solo”) e tra le pieghe di tutto quell’assurdo lasciano intravedere una straordinaria lucidità.

Al termine della presentazione Alessandro Gori si esibirà anche nella versione “light” del suo numero di cabaret portato con successo in tutta Italia negli ultimi due anni. L'ingresso è libero.

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