22, Dicembre, 2024

Alcoltest nelle visite mediche dei docenti, al Varchi l’attuazione già da quest’anno. Migliorini: “Applichiamo la legge”

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Quel test ai prof ha già scatenato polemiche, ma il dirigente scolastico precisa: “Stiamo solo mettendoci in regola, anche se non abbiamo ancora deciso come daremo attuazione alla norma”. Sul fronte della sicurezza sui luoghi di lavoro, infatti, le scuole hanno budget limitati, e l’alcoltest non è una priorità, visto che al Varchi non ci sono mai stati problemi di questo genere

Quella dell’alcoltest ai docenti, partita dal Varchi di Montevarchi, è una notizia che ha attirato un vespaio di polemiche. “Una vera tempesta in un bicchier d’acqua”, la definisce il dirigente scolastico dell’istituto, Nedo Migliorini, che puntualizza: “Non so se siamo il primo istituto in Toscana ad introdurre anche il controllo sull’alcol, nell’ambito nelle visite della medicina sul lavoro. So però che è un obbligo di legge, e non un’iniziativa estemporanea. Io non mi sento un preside sceriffo: mi occupo della sicurezza dei lavoratori seguendo le indicazioni delle norme nazionali e regionali”.
 
Tutto nasce dal Testo unico nazionale sulla sicurezza sul lavoro, che inserisce anche i docenti tra i soggetti considerati a rischio, sia per la loro incolumità che per quella di terzi. E così, al pari ad esempio di autotrasportatori o conducenti di mezzi pubblici, operatori sanitari, lavoratori a contatto di sostanze tossiche o fuochi d’artificio, anche gli insegnanti devono essere sottoposti ad alcoltest. “Lo dice la norma nazionale – spiega Migliorini – e lo ribadisce la Regione Toscana, che nel 2013 ha trasformato quelle norme in linee precise di indirizzo, relative proprio al corpo docente. Prima della Toscana, soltanto il Piemonte che io sappia lo aveva fatto”.
 
E infatti a Torino, nei mesi scorsi, sono state molte le scuole (prevalentemente quelle superiori) al centro di notizie di cronaca per le proteste dei docenti che dovevano sottoporsi all’alcoltest. Anche se poi questi fuochi si sono spenti in fretta. Ora, dunque, è il turno della Toscana, e il Varchi sarebbe tra i primi istituti a mettersi in regola, su questo fronte: “Da sei anni – spiega il preside – noi abbiamo introdotto nella scuola la figura del medico competente per la medicina sul lavoro, individuato con bando pubblico: questo perché ritengo fondamentale occuparmi della sicurezza e della salute dei lavoratori dell’istituto di cui sono Dirigente scolastico. Ed è stato il medico, nel corso di un primo incontro informativo con i docenti, ad annunciare la novità, qualche giorno fa”.
 
A differenza di altri istituti superiori o comprensivi (in Valdarno ad oggi la maggior parte si affida a medici Asl, e non ha un proprio medico interno) il Varchi è dunque già pronto a mettersi in regola, anche su questo fronte. Ma dalla teoria alla pratica di strada ne corre, e in realtà ancora nulla è deciso: “Insieme al medico, la dottoressa Panichi, al responsabile della sicurezza ingegner Fabbri, e ad un rappresentante dei lavoratori, redigeremo a giorni il Documento unico per la Valutazione dei Rischi: e sarà in quel documento che potremo stabilire in che modo applicare nel concreto l’obbligo dell’alcoltest”.
 
Detto in altri termini: l’istituto non ha ancora deciso quanti docenti saranno sottoposti al test, e con quale cadenza. “Parliamoci chiaro: in questa scuola non abbiamo mai avuto nessun tipo di problemi su questo fronte. Quindi – precisa il professor Migliorini – nel redigere una scala di priorità sul fronte della sicurezza, questo non sarà certo il primo obiettivo. Le risorse economiche sono limitate: poiché questi test saranno a carico della scuola, valuteremo in che misura effettuarli. Se posso scegliere, preferisco spendere le limitate risorse in interventi più urgenti sul fronte della sicurezza, come ad esempio dispositivi antiscivolo da applicare su scale in cui si verificano delle cadute”.
 
La norma prevedrebbe che tutti i docenti siano sottoposti all’alcoltest nel corso di 3 anni, un terzo per ogni anno scolastico. Ma non è detto che la scuola non decida invece di fare alcuni test a campione, magari anche solo una decina all’anno, proprio perché i fondi destinati alla sicurezza sul lavoro servono anche a risolvere altre problematiche, più urgenti.  Per ora dunque c’è solo un’indicazione emersa da leggi che dovranno comunque essere rispettate da tutti gli istituti scolastici: l’alcoltest è infatti un obbligo sia per i docenti degli istituti superiori che dei comprensivi, fino agli educatori degli asili. La norma c’è, probabilmente gli altri istituti impiegheranno soltanto più tempo per mettersi in regola. 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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