25, Luglio, 2024

Al via i lavori per l’abbattimento dello “Spremiagrumi”. La demolizione in quattro mosse

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Allestito il cantiere per l’abbattimento dello “spremiagrumi”, l’ascensore mai entrato in funzione a Rignano. Inizialmente gli operai si occuperanno delle parti metalliche. Ma intanto continua a regnare il mistero sulla messa in sicurezza del Ponte Mediceo, di competenza dell’ex Provincia di Firenze. E la Città metropolitana diventa un mistero.

Il primo cantiere è stato allestito. Dopo l’annuncio, sono iniziati i lavori per l’abbattimento dello “spremiagrumi” a Rignano e per la riqualificazione della piazza del municipio.
 
Da decenni i rignanesi chiedono la demolizione dell'ascensore realizzato dall’architetto Toraldo di Francia mai entrato in funzione. Lo stesso architetto che realizzò la pensilina degli autobus a Santa Maria Novella, abbattuta negli anni scorsi dall’amministrazione guidata da Matteo Renzi.
 
I lavori che hanno preso avvio a Rignano prevedono più fasi. Inizialmente gli operai si occuperanno dei rivestimenti metallici che dovrebbero essere rimossi in pochi giorni, successivamente provvederanno ad estrarre l’ascensore inutilizzato per poi passare alla demolizione vera e propria della struttura. Infine, ma questo richiederà tempi più lunghi, la riqualificazione di piazza della Repubblica. Le prime tre fasi, se le previsioni dovessero essere confermate, dovrebbero essere concluse entro la primavera.
 
Se la vicenda tormentata dello “Spremiagrumi” come è stato ironicamente ribattezzato dai rignanesi sembra giungere a conclusione, secondo le previsioni dell’amministrazione Lorenzini, invece regna ancora il più assoluto mistero per le opere che devono essere portate a compimento dalla ex Provincia di Firenze.
 
In particolare la messa in sicurezza del Ponte Mediceo che riguarda sia Rignano che Reggello. Nonostante gli annunci dell’ex presidente Barducci i lavori non sono mai partiti e sembrano finiti definitivamente su un binario morto senza che la Provincia, prima, e la Città Metropolitana, adesso,  ne abbiano chiarito i veri motivi. La gara era infatti stata espletata dalla Provincia e i cantieri dovevano essere aperti – già con molto ritardo – a gennaio/febbraio 2014.

Ad un anno di distanza, tutto tace. Soprattutto a Palazzo Medici Riccardi, dove regna il caos con l’avvento della città metropolitana. Basta consultare l’albo pretorio per accorgersi della penuria di atti sia politici che amministrativi e di come il nuovo ente sia ancora terribilmente fermo ai nastri di partenza.

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