L’amministrazione comunale ha commemorato questa mattina le vittime dell’eccidio del Focardo, avvenuto il 3 agosto del 1944. Vi persero la vita Nina Mazzetti e le bambine Luce e Annamaria: erano la moglie e le figlie di Robert Einstein, cugino del grande scienziato Albert
Il cimitero della Badiuzza si trova immerso nelle campagne rignanesi, fra Troghi e Le Corti. Uno dei tanti piccoli cimiteri di campagna del Valdarno, ma che è diventato il luogo simbolo di uno degli eccidi dell'estate del 1944. Qui sono sepolte infatti le tre vittime della strage del Focardo.
Era il 3 agosto del 1944. Gli Alleati erano alle porte di Firenze, in Valdarno si combatteva ancora lo scontro con i partigiani, che mettevano in ritirata le truppe nazifasciste. Il passaggio del fronte comportò però tante vittime innocenti: tre di queste, una donna e le sue due bambine, erano la moglie e le due figlie di Robert Einstein, cugino italiano del celebre premio Nobel, barbaramente uccise nella loro villa sui colli rignanesi.
La moglie di Robert Einstein si chiamava Nina Mezzetti, fu uccisa insieme alle due figlie, due bambnine, Luce e Annamaria. Robert si salvò perché era alla macchia con i partigiani, ma morì suicida un anno dopo. Si salvarono invece le nipoti di Robert Einstein, Lorenza e Paola Mazzetti, sorelle, piccolissime nel '44: furono le uniche superstiti di quella strage, e nel 2015 hanno ricevuto la cittadinanza onoraria del comune di Rignano.
Questa mattina, come ogni anno, la commemorazione. Oltre all'amministrazione comunale di Rignano, hanno partecipato anche il vice rabbino della Comunità Ebraica di Firenza, Umberto Forni, i rappresentanti della Comunità Valdese, l'ANPI sezione Rignano-Reggello, l'AVIS di Rignano sull'Arno e i rappresentanti dei Comuni di Pontassieve, Reggello e della Città Metropolitana di Firenze: gli asessori Carlo Boni, e Paolo Guerri e il consigliere Marco Semplici.